È possibile riammirare la facciata di Palazzo d'Accursio che dà su Piazza Nettuno. Si sono infatti conclusi i lavori di restauro e di consolidamento che hanno interessato l'ala di Palazzo che, nel XVI secolo, ospitava la "Residenza del Legato".
Da gennaio 2018 si sono susseguiti, sul coperto, lavori di consolidamento e rinforzo strutturale, coibentazione e rifacimento del manto di copertura, ma anche di revisione degli impianti tecnologici e di ripristino e tinteggiatura degli intonaci. Sulla facciata invece il lavoro è stato più che altro di restauro delle superfici, con una preliminare analisi stratigrafica e una fase di restauro vero e proprio, con la rimozione delle patine, l'integrazione delle malte, degli intonaci policromi bianchi e rossi, degli elementi in arenaria, degli elementi lapidei e l'applicazione di una protezione superficiale per evitare le infiltrazioni di acqua e rallentare il deterioramento dei materiali. È stato restaurato anche il cornicione ligneo sotto la gronda e le lapidi commemorative del Sacrario dei partigiani caduti.
Sul lato opposto del Palazzo, verso via d'Azeglio, in questi giorni sono stati inoltre avviati, sulla Torre dell'Orologio, una serie di interventi strutturali interni che ne renderanno accessibile al pubblico la terrazza. Saranno adeguati gli impianti tecnologici e saranno realizzate delle soluzioni architettoniche che valorizzeranno gli spazi.
Questi due interventi si inseriscono nel quadro dell'ampio progetto di cura di Palazzo d'Accursio che negli scorsi mesi ha riguardato le Collezioni Comunali d'Arte che occupano il secondo piano di Palazzo, il balcone degli sposi di Sala Rossa, le due aquile marmoree, una delle quali attribuita a Michelangelo, il grande portale che affaccia su Piazza Maggiore, il baldacchino e la "Madonna di Piazza" di Niccolò dell'Arca, la Torre dell'orologio e tutti gli elementi decorativi litici del Cortile d'Onore. Un ingente investimento di risorse per valorizzare ancora di più questo questo luogo che l'Amministrazione vuole Palazzo della città, rappresentativo, aperto e sempre più centrale nel panorama bolognese.