“Rivestiti, la moda di fare un’altra economia”, il 13 e il 14 aprile a Palazzo Re Enzo, prende il via l’ottava edizione di Terra Equa, il Festival del Commercio equo e dell’Economia solidale dell’Emilia Romagna, dedicato al tema del tessile e dell’abbigliamento.
Una rassegna che quest’anno contiene 50 espositori, 19 laboratori, 7 sfilate, 4 convegni e ancora degustazioni, spettacoli musicali, appuntamenti cinematografici, letture animate e mostre per parlare di abbigliamento sostenibile. L’iniziativa, patrocinata dal Comune e finanziata dalla Regione Emilia Romagna, vuole sensibilizzare ad una nuova concezione culturale dei vestiti e degli abiti: questi, infatti, hanno nel loro ciclo di produzione una storia e una sintesi del paese da cui provengono e di quale sia il livello di qualità e di diritti con cui vengono fabbricati.
Acquistare un abito a basso costo in un negozio può all’apparenza sembrare un vantaggio e un’occasione, ma a lungo andare l’ingiusta paga con cui è stato ricompensato il lavoratore si riverserà in un sistema più grande di ingiustizie economiche e sociali che coinvolgerà tutto il pianeta. “È importante per iniziare a ragionare diversamente che tutti si sentano chiamati in causa-dice Giorgio Dal Fiume, coordinatore di Terra Equa- e siamo sicuri che anche in questa edizione Bologna dimostrerà grande sensibilità e partecipazione".
Quest’anno, un'altra novità: nel cortile di Palazzo Re Enzo, nei giorni 13 e 14 aprile, sarà possibile portare i propri abiti usati per destinarli al recupero, grazie al progetto Recooper, a cura del Consorzio di Cooperative Sociali Ecobi e in collaborazione con Hera.
Sono tanti gli incontri tematici e i laboratori presenti nella due giorni: dal convegno internazionale “Consumatori di tutto il mondo, unitevi!”, con l’assessore regionale al Commercio Andrea Corsini, l’assessore comunale alle Attività produttive Marco Lombardo, docenti universitari, il rappresentante del Comune di Gand/Gent (Belgio), premiato dall’Unione Europea come “migliore città equo-etica d’Europa” ed esponenti dell’Economia Solidale; alla presentazione del “Rapporto 2018 sul Consumo Responsabile in Italia”, a cura dell’Osservatorio Internazionale per la Coesione e l’Inclusione Sociale”. E poi: le sfilate di moda; la proiezione di “Riverblue”, il pluripremiato (anche alla Biennale di Venezia 2018) docu-film che racconta l’impatto dell’industria della Moda sulle acque del pianeta; l'incontro con Kalpona Akter, nota attivista sul tema dell’industria tessile, direttrice del Bangladesh Centre for Workers Solidarity; il laboratorio "Sei alla moda", dedicato agli adolescenti ed al loro rapporto con l’abbigliamento e i "Laboratori e materie prime dal mondo e da casa nostra", con artigiani, prodotti e produttori.