Il Piano Freddo quest’anno comincia il primo dicembre 2018 e si conclude il 31 marzo 2019: in questo periodo viene assicurata l’accoglienza notturna (dalle 19 alle 9) in un luogo protetto delle persone che dormono in strada. L’accoglienza nelle ore diurne all’interno delle stesse strutture utilizzate nelle ore notturne è garantita qualora scatti l’allerta della Protezione Civile per neve o freddo intenso. Di giorno, durante il Piano Freddo, è garantito comunque un riparo diurno dalle 10 alle 18 ad accesso libero e diretto presso il Laboratorio di comunità E-20 di via Mauro Sarti 20 (dal lunedì al venerdì esclusi i festivi) e presso il Laboratorio di comunità BelleTrame di via don Paolo Serra Zanetti 2 (sabato, domenica e festivi).
Queste le strutture e le disponibilità dei posti per l’accoglienza notturna del Piano Freddo 2018-2019: Casa del Riparo Notturno Zaccarelli (“Capannoncino”) in via del Lazzaretto 15 (33 posti, solo accoglienza maschile); Rifugio Notturno in via del Gomito 22 (un posto con la possibilità di ospitare cani nella zona esterna attrezzata); Casa Willy in via Pallavicini 12 (80 posti, sia accoglienza maschile che femminile); Centro Beltrame in via Sabatucci 2 (25 posti, sia accoglienza maschile che femminile); Villa Serena in via della Barca 1 (35 posti, solo accoglienza maschile); Fantoni in via Fantoni 15 (33 posti, solo accoglienza maschile); moduli abitativi di via del Lazzaretto 15 (4 posti, sia uomini che donne); Centro Rostom, via Pallavicini 12 (10 posti, sia uomini che donne); strutture dedicate del Pronto Intervento Sociale-Pris (5 posti). Infine i posti messi a disposizione da sei parrocchie della città (solo per uomini): Sant’Antonio di Padova in via della Dozza 5/2 (12 posti); San Bartolomeo della Beverara in via della Beverara 90 (4 posti); Sant’Andrea di Bondanello a Castel Maggiore (6 posti); Santa Rita in via Massarenti 418 (4 posti); Capanna di Betlemme a Funo di Argelato (6 posti); San Domenico Savio in via Andreini 36 (3 posti). E’ prevista poi un’ammissione per le situazioni di emergenza riscontrate dalle forze dell’ordine o dai pronto soccorso cittadini, tramite il Pris, che potrà usufruire di posti dedicati che si aggiungono a quelli già individuati.
In tutto si tratta dunque di 261 posti: già da settimane gli operatori sono impegnati nel fornire informazioni a tutti coloro che dormono in strada su come accedere all’accoglienza notturna, e la conoscenza del territorio è talmente capillare che i posti letto del Piano Freddo di quest’anno sono in grado di coprire le esigenze di tutti coloro che vivono in strada e accettano i servizi di accoglienza.
Modalità di accesso e Help Center itinerante
L’accoglienza notturna durante il Piano Freddo è gestita dall’Help Center: non è possibile infatti l’ammissione diretta alle strutture quindi è inutile presentarsi nei luoghi dove sono disponibili i posti. Da sabato 1 dicembre 2018 l’Help Center, che si trova nella stazione ferroviaria di Bologna, funzionerà in modalità mobile: gli operatori saranno presenti in strada in orari variabili sia la mattina che il pomeriggio che la sera. I servizi sociali, il Sert e tutti i servizi attivi in città, nel caso in cui intercettino persone che vivono in strada, dovranno inviare la segnalazione all’Help Center che si recherà nel luogo dove la persona è stata contattata per valutare la situazione e assegnare il posto letto. L’Unità di Strada rimarrà sportello di riferimento esclusivamente per le persone con problemi di tossicodipendenza: il servizio di trova in via Polese 15/A ed è aperto dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 13. La maggior parte degli accessi al Piano Freddo è gestita da “Città prossima”, il servizio di prossimità rivolto a persone senza dimora e in situazione di grave emarginazione sociale che il Comune di Bologna realizza con Asp Città di Bologna attraverso il Consorzio Arcolaio.
Il punto fisso dell’Help Center in stazione aprirà solo per esigenze di ufficio ma non sarà più il riferimento fisico dove recarsi. La grande esperienza nelle politiche di accoglienza ha infatti suggerito la modalità itinerante degli operatori che in questo modo assicurano un servizio più efficace e capillare. L’attività non è infatti banalmente uno smistamento di posti, ma consiste nel creare ogni giorno relazioni di fiducia con le persone che vivono in strada: solo dalla confidenza e dalla costruzione di rapporti di fiducia, infatti, si può generare un cambiamento e si può trovare per ogni persona il percorso giusto verso l’autonomia.
Gli operatori da quest’anno avranno a disposizione anche un’app: durante le uscite potranno utilizzarla per geolocalizzare le persone incontrate e soprattutto i luoghi monitorati, e per rispondere in tempo reale alle segnalazioni.
La cura degli anziani d’inverno, contro il rischio di isolamento
Il periodo invernale, soprattutto in caso di nevicate abbondanti, ghiaccio e temperature molto rigide, può essere molto complicato per gli anziani che vivono soli e che rischiano lunghi periodi di isolamento. Per garantire il monitoraggio degli anziani in condizioni di fragilità, individuati grazie alla collaborazione del Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Azienda USL, in caso di condizioni climatiche avverse, vengono attivati contatti telefonici con il coordinamento del servizio di E-care di Cup2000 e con il supporto di volontari delle associazioni Auser, Comitato provinciale di Bologna della Croce Rossa Italiana, Anteas G.Fanin, Pubblica Assistenza Croce Italia. Collaborano al Piano anche Protezione Civile, Arpae, Asp Giovanni XXIII, Consorzio Aldebaran, Federfarma Bologna e LloydsFarmacia.
Le attività rientrano nel Piano di monitoraggio di anziani in solitudine (Piano Mais), si attiva dal primo dicembre al 31 marzo e consiste appunto nel contattare telefonicamente gli anziani over 75 soli e in condizioni di grave fragilità. L’obiettivo è di verificare per ogni caso la presenza di una rete di aiuto familiare o di amici che supporta la persona anziana. Se necessario, è prevista la consegna a domicilio di generi alimentari o farmaci. Inoltre è possibile attivare il supporto a domicilio di operatori sociosanitari. Il coordinamento del Piano Mais è dell’area welfare del Comune di Bologna, mentre Cup2000 si occupa di coordinare le associazioni di volontariato e di attivare i servizi.
Un esercito di volontari
Dietro la macchina del Piano Freddo e dei servizi di accoglienza del Comune di Bologna non ci sono solo gli operatori ma anche un vero e proprio esercito di volontari che si impegnano per chi è in situazione di disagio. I volontari, che si occupano tra l’altro anche di servire pasti caldi nelle strutture di accoglienza, provengono da Parrocchia Cristo Re, Caritas, Azione Cattolica, Parrocchia di Granarolo dell’Emilia, Parrocchia di Sant’Antonio da Savena, Parrocchia Sacra Famiglia, Comunità Papa Giovanni XXIII, Comunità di Sant’Egidio, Parrocchia Santa Maria della Chiesa, Parrocchia San Gioacchino, Agenzia Adra (Chiesa Aventista), Antoniano e Parrocchia San Paolo di Ravone. Tra i volontari anche studenti universitari. Infine, di recente è stata avviata una collaborazione con Croce Italia che due volte a settimana esce in raccordo con Comune e Asp per monitorare la salute delle persone che non accettano l’accoglienza nelle strutture e rimangono in strada.
Come segnalare situazioni disagio e offrire coperte e piumoni
Da quest’anno tutti i cittadini possono segnalare situazioni di disagio in strada scrivendo a instrada@piazzagrande.it, casella email attiva 24 ore al giorno dalla quale tutti riceveranno riscontro sul caso segnalato. Gli operatori di “Città prossima” prendono in carico la segnalazione e, se il caso non è ancora conosciuto, si recano sul posto.
Infine, tutti coloro che desiderano donare coperte invernali, piumoni o sacchi a pelo, possono portarli al Centro servizi Giacomo Lercaro in via Bertocchi 12 a Bologna, dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 12.