Bologna continua a crescere: aumentano le nascite e anche la capacità di attrarre nuovi residenti che arrivano soprattutto da altri Comuni italiani, in particolare dal sud Italia e dalle isole. Sono alcuni degli elementi emersi nello studio dell’Ufficio di Statistica del Comune di Bologna sulle tendenze demografiche nel primo semestre del 2018. “Siamo stati abituati a usare indicatori economici per capire come sta una comunità - afferma l'assessore al Bilancio Davide Conte - ma bisogna andare oltre il PIL e nella nota demografica semestrale curata dall'Ufficio di Statistica ci sono tre indicatori che ci permettono di “misurare” la salute di una città, il grado di fiducia per il futuro: nascite, nuove famiglie, nuovi residenti. Tutti e tre questi indicatori sono positivi per Bologna: aumentano le nascite, aumentano i nuclei familiari e cresce la capacità di attrarre nuovi residenti che arrivano soprattutto da altri Comuni italiani. Nel merito delle nascite, il fatto positivo è che a Bologna non si sta ancora manifestando quel calo accentuato che si sta verificando a livello nazionale e che in misura più contenuta si registrerà anche qui nei prossimi anni, come indicato dalle nostre previsioni demografiche, se non interveniamo in modo adeguato con politiche in grado di attrarre una popolazione giovane”.
Quasi 390.200 residenti in città
La popolazione residente a Bologna al 30 giugno 2018 è a quota a 390.198 abitanti (+0,4% in un anno pari a circa 1.500 persone in più) e si conferma così la tendenza di fondo di una lieve ma costante crescita. Il saldo migratorio è positivo per circa 1.860 unità e supera il valore sempre negativo del saldo naturale (nati-morti), pari a -920 unità, un saldo che comunque migliora rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Il quartiere Porto–Saragozza è al primo posto per numero di residenti (69.413), seguito da Navile (68.931) e da San Donato-San Vitale (66.095). Il quartiere Savena è il fanalino di coda (59.940). Il bilancio demografico è lievemente in attivo in tutti i quartieri, con Santo Stefano che registra un incremento superiore alla media (+0,7%; +467 residenti rispetto a giugno 2017). La variazione del +0,4% è omogenea a livello cittadino sia nelle zone periferiche sia nel centro storico, che conta 53.227 residenti alla fine del primo semestre di quest’anno.
Aumentano le nascite, calano i decessi
I nati nei primi sei mesi del 2018 sono 1.510, 49 in più (+3,4%) rispetto allo stesso periodo del 2017. La natalità rimane dunque sui valori di fine anni ’70, relativamente elevati per la città di Bologna. Si riduce la quota dei bambini nati fuori del matrimonio (36,8%; in complesso 555) pur rappresentando ancora oltre un terzo dei neonati, mentre sono 955 i bambini nati da coppie coniugate (63,2% del totale).
Nei primi sei mesi dell’anno sono appena 136 i bambini residenti nati fuori città, pari al 9% del totale delle nascite.
Quanto ai decessi, il primo semestre 2018 si chiude all’insegna di una riduzione della mortalità pari al -5,3%. Complessivamente nei primi sei mesi del 2018 i decessi sono stati 2.430, 136 in meno rispetto all’analogo periodo del 2017.
Arrivi e partenze
Il saldo migratorio si conferma ampiamente positivo (+1.857 unità). Nella prima metà del 2018 i flussi migratori, pur mantenendosi intensi, rallentano un po’. A livello complessivo (comprese le regolarizzazioni tramite iscrizioni e cancellazioni d’ufficio) nei registri dei residenti in città sono stati iscritti 7.765 nuovi cittadini (mediamente quasi 1.300 ogni mese). Elevati, anche se di entità inferiore, i flussi in uscita: 5.908 persone non più residenti in città sono state cancellate dall’anagrafe (in media 985 cancellazioni al mese). Due nuovi residenti su tre, nel primo semestre 2018, sono cittadini italiani (in complesso 5.063), mentre gli stranieri rappresentano il 34,8% (2.702 nuovi residenti). Analizzando la provenienza dei movimenti migratori effettivi, al netto quindi delle registrazioni d’ufficio, anche nella prima metà del 2018 si è registrato un notevole flusso dall’estero che costituisce quasi un quarto dell’immigrazione in città (24,6%), mentre 3 immigrati su 4 provengono da altri comuni
italiani; in particolare oltre un quinto proviene dall’area metropolitana bolognese (22,4%) e oltre un quarto dal Meridione e dalle isole (26,3%). Il saldo migratorio è ampiamente positivo ed è determinato in particolare da un bilancio in attivo con l’Italia meridionale e insulare (+1.320 unità) che supera quello con l’estero (+1.156 persone), confermando la capacità attrattiva di Bologna che riceve abitanti dalle altre regioni e dall’estero. Contestualmente la città ha con i comuni vicini un intenso scambio di residenti sia in entrata sia in uscita, che dà luogo a livello provinciale nella prima metà dell’anno a un bilancio negativo di 800 residenti.
Popolazione straniera stabile, in città sono presenti 148 nazionalità
Gli stranieri residenti in città al 30 giugno 2018 sono complessivamente 60.256 e costituiscono il 15,4% della popolazione di Bologna (15,1% fra i maschi e 15,7% fra le femmine). Le donne sono la maggioranza (32.367 contro 27.889 uomini), anche se notevoli differenze si riscontrano ancora tra le varie nazionalità, con una spiccata prevalenza femminile tra quelle dell’Europa orientale e maschile tra i cittadini del medio ed estremo oriente, nonché dell’Africa centro-settentrionale. Gli stranieri in città abitano soprattutto attorno al centro storico, in particolare nella periferia nord. Navile con 14.825 cittadini stranieri è il quartiere più multietnico; la presenza più contenuta si registra nella circoscrizione Santo Stefano con 7.301 residenti non italiani.
Gli stranieri che vivono sotto le due torri sono soprattutto europei (42,4%) e cittadini dell’Asia (36,2%), e la loro composizione è molto eterogenea: a Bologna sono presenti infatti 148 nazionalità. Quelle più rappresentate sono la Romania che sfiora i 10.000 abitanti, le Filippine (5.199) e il Bangladesh (4.844); seguono il Pakistan (4.105) e la Cina che risale in quinta posizione (3.792). Seguono dall’Europa dell’est l’Ucraina (3.774), la Moldova (3.736) e l’Albania (2.614) preceduta dal Marocco con 3.646 residenti. Chiude la top ten lo Sri Lanka (1.369).
Famiglie in lieve crescita
Le famiglie al 30 giugno 2018 sono 207.178, 781 nuclei in più rispetto a un anno prima. Le risultanze anagrafiche tendono talvolta a mascherare l’effettiva situazione familiare, in particolare per quei segmenti della popolazione in cui la presenza di famiglie unipersonali e di coabitazioni, anche fittizie, può risultare significativa. Per questo motivo nello studio si fa riferimento non solo alla famiglia anagrafica ma anche al “ménage”, vale a dire all’insieme delle persone che condividono la stessa abitazione e che appartengono a una sola famiglia o a più famiglie coabitanti.
I ménages al 30 giugno 2018 sono 184.754, il 10,8% in meno rispetto al dato delle famiglie anagrafiche. La
presenza di numerose coabitazioni, che interessano oltre 22.400 famiglie, ha come conseguenza che, a fronte di una dimensione media familiare anagrafica pari a 1,86 componenti, l’effettivo numero medio di persone che vivono nello stesso alloggio risulta più elevato (2,09). Tra le famiglie, i nuclei unipersonali sono di gran lunga i più numerosi (107.441, pari a oltre la metà delle famiglie bolognesi; 51,9%). Spesso però comprendono situazioni in cui più famiglie anagrafiche condividono l’alloggio con altre; se si analizzano infatti i ménages, che forniscono un’immagine più vicina alla realtà, la prevalenza dei “single” risulta assai meno accentuata. Le persone effettivamente sole (che non coabitano cioè con altri nuclei familiari) sono circa 75.400 (quasi il 30% in meno rispetto al totale delle famiglie unipersonali anagrafiche) e rappresentano il 40,8% dei ménages residenti in città. Quasi un terzo dei ménage è costituito da due persone (30,6%), mentre le coabitazioni di tre persone che vivono nello
stesso alloggio sono il 15,3% del totale.
Hanno detto “sì” 454 coppie, 33 sono unioni civili
Nella prima metà del 2018 sono stati celebrati 421 matrimoni, 91 in più al primo semestre 2017.
La crescita si è registrata nel primo semestre sia per i matrimoni celebrati in municipio, in totale 329 (+63 riti), sia per le nozze religiose (complessivamente 92; 28 in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno). Nel primo semestre dell’anno sono state inoltre celebrate 33 unioni civili (12 coppie femminili e 21 maschili).
A questo link si può consultare lo studio integrale.