Oltre 900 adolescenti bolognesi hanno partecipato ai percorsi di educazione alla legalità e alla cittadinanza attiva e responsabile organizzati dal Comune di Bologna in 10 scuole e 3 centri di aggregazione giovanile nell'ambito del primo anno di vita del progetto Educalè.
Le classi coinvolte sono state 41, per un totale di 908 studenti. In particolare hanno partecipato le scuole secondarie di primo grado Dozza, Irnerio, Guercino, Da Vinci e Rolandino; le scuole secondarie di secondo grado Crescenzi-Pacinotti, Manzoni, Renzi e Serpieri; il centro di formazione professionale Officina IS e i centri di aggregazione giovanile dei quartieri Porto-Saragozza, Borgo Panigale-Reno e Savena.
Il progetto ha visto un investimento di circa 50.000 euro ed è stato finanziato al 50% dalla Regione Emilia-Romagna attraverso la Legge Regionale 18/2016 "Testo unico per la promozione della legalità e per la valorizzazione della cittadinanza e dell'economia responsabili".
Le attività sono state svolte da 5 associazioni assegnatarie di contributi attraverso un bando pubblico: Panicarte, Youkali, Dry-Art, Caracò e Saltinbanco.
Venerdì 6 aprile in Cappella Farnese a Palazzo d'Accursio le associazioni coinvolte hanno condiviso le esperienze vissute nelle scuole e nei centri giovanili alla presenza di studenti, insegnanti e istituzioni.
Soddisfatta la vicesindaco Marilena Pillati: "Ringrazio le ragazze e i ragazzi per i loro impegno, gli insegnanti per la sensibilità nei confronti di questi temi e le associazioni che hanno voluto lavorare con noi. Questo progetto si affianca ai tanti e diversificati interventi che, come Amministrazione comunale, abbiamo messo in campo per lavorare con gli adolescenti, dentro e fuori la scuola, per promuovere il senso civico, il rispetto delle regole e una cittadinanza attiva e responsabile, che sono di fondamentale importanza per la promozione del bene comune e nella lotta all'illegalità".
Giulia Di Girolamo, consigliera di fiducia del Sindaco per la Legalità, ha così commentato: "La mattinata di restituzione del progetto Educalè è stata per me molto emozionante. I ragazzi, ancora una volta, sono stati la testimonianza reale e concreta che la cultura è la risposta più forte dell'illegalità e alla mafiosità. Sono stati l'esempio vincente di riscatto e cura del bene comune contro ogni forma di violenza, discriminazione, omertà e sopraffazione. L'obiettivo del progetto è anche quello di fornire ai giovani gli strumenti necessari per compiere scelte di vita importanti, per lasciarli liberi di decidere da che parte stare, accompagnandoli attraverso la discussione e il confronto verso una maggiore consapevolezza e conoscenza di fenomeni preoccupanti e pericolosi, seppur nascosti, che ribaltano completamente le regole e le leggi di uno Stato civile e che possono intaccare e distruggere la loro quotidianità. E stamattina abbiamo avuto la conferma, con grande soddisfazione, che questo obiettivo lo abbiamo ampiamente raggiunto".
In particolare:
- Caracò con il progetto "Il vocabolario delle mafie" - partendo da semplici vocaboli come omertà, onestà, indifferenza, testimonianza, violenza, denuncia - ha guidato i ragazzi nella produzione di un e-book e di una trasmissione radiofonica, facendo acquisire loro consapevolezza sul ruolo della comunicazione nella lotta alla criminalità organizzata.
- Youkali con il progetto "Lo sguardo dell'altro, l'incontro con l'altro, ovvero diverso da chi?" ha permesso agli studenti di rielaborare in positivo modelli sbagliati proposti dai media attraverso la pubblicità, e diventare creatori e testimonial di messaggi di comunicazione a contrasto dei potenziali conflitti e comportamenti antisociali, della violenza di genere delle discriminazioni e degli stereotipi di genere.
- Panicarte con il progetto "Viaggio nella città globale", ha proposto ai ragazzi un approfondimento sulla mafia internazionale. Attraverso l’uso espressivo del corpo si è permesso ai ragazzi di sperimentare attivamente le situazioni e i concetti affrontati sperimentando la comunicazione e l’espressione dei propri stati emotivi.
- Dry-Art con il progetto "Dal social al sociale" ha trattato il tema dei social media, lavorando con i ragazzi e le ragazze per la realizzazione di un video incentrato sul tema del bullismo e del cyberbullismo.
- Saltinbanco con il progetto "L'arte della legalità" ha proposto lezioni spettacolo per approfondire il tema della legalità e testimonianze dei volontari di Operazione Colomba, Corpo Nonviolento di Pace della Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII presente oggi in Palestina e Israele, Colombia, Albania, Libano/Siria che hanno permesso importanti riflessioni sulla non-violenza.
Oltre ai laboratori nelle scuole il progetto ha visto la realizzazione della mostra fotografica "La guerra – una storia siciliana. Fotografie di Tony Gentile", a cura di Giuseppe Prode, realizzata in Sala Borsa dal 20 settembre al 7 ottobre e promossa in occasione del XXV anniversario delle stragi di Capaci e Via D'Amelio. E ancora, il stesgno al progetto "Bill. Biblioteca della Legalità", promosso da IBBY (International Board on Books for Young People) Italia. Nell'ambito del progetto la Biblioteca Salaborsa Ragazzi mette a disposizione di insegnanti e studenti una bibliografia ragionata e i relativi testi.