Parole, musica, giovani e futuro sono le parole chiave de "Le Canzoni di Leporello", lo straordinario lavoro dei ragazzi reclusi dell'Istituto Penale Minorile di Bologna che partecipano al laboratorio di musicoterapia e song writing realizzato dall'Associazione Mozart14.
"E' un progetto questo che unisce musica e cultura - afferma l'assessore al Contrasto alle discriminazioni, Susanna Zaccaria - e che al di là di ogni retorica davvero favorisce lo scambio tra la nostra comunità e l'Istituto di via del Pratello".
Uno scambio reale perché le tre canzoni nate dal primo ciclo di incontri tra il gruppo di giovani detenuti tra i 14 e i 24 anni, a cui il progetto è rivolto e i musico terapisti dell'Associazione Mozart14, si potranno davvero ascoltare domani dalle ore 19 in una speciale serata dal titolo Leporello@Pratello, in cui alcuni locali storici della famosa strada Bolognese, su cui si affaccia l'Istituito Penale Minorile, saranno vetrina di questo straordinario lavoro. La musica delle tre canzoni con i loro video clip, ma anche le foto realizzate durante il laboratorio saranno infatti a disposizione di tutti per una serata intera, in un momento unico che avvicina due realtà: quella dentro e quella fuori dal carcere.
"La Cultura è davvero la speranza di una città - continua l'assessore alla Cultura e Promozione della città Matteo Lepore - e questo progetto lo dimostra. Non è scontato che realtà culturali propongano progetti così e si organizzino per realizzarli, né è scontato che la comunità li accolga e li faccia propri, ma a Bologna succede. Ed è proprio questo il messaggio che vorrei trasmettere ai ragazzi del laboratorio: il vostro lavoro è interessante per noi, perché è parte delle proposte culturali che danno valore alla città".
Diamanti, Horea e Andiamo Avanti sono i titoli di queste tre canzoni, espressione di esperienze di vita, rimpianti, desideri e sogni di un gruppo di giovani con un passato e un presente difficile, ma con un futuro tutto da recuperare e da sognare. Manifesto di giovani esistenze che attraverso musica e parole superano i confini del carcere fisico e mentale che li racchiude e rinchiude, aprendosi verso l'esterno e il futuro.
L'Associazione Mozart14 è nata nel 2014 per sostenere e continuare le iniziative musicali avviate in ambito sociale ed educativo da Claudio Abbado e la sue attività sono sostenute dal Comune di Bologna . Presieduta da Alessandra Abbado, figlia del grande maestro, l'associazione crede nel valore educativo del fare musica e cantare insieme e nel grande potere che queste forme di espressione hanno nel rendere sopportabili il disagio fisico e interiore. Per questo Mozart14 con i suoi laboratori di musicoterapia e canto corale entra nella vita di detenute e detenute, dei ragazzi reclusi nel carcere minorile, ma anche dei bimbi che popolano i reparti pediatrici degli ospedali e degli adolescenti con disabilità fisiche e cognitive.