"La Befana vien di notte.... quando i giocattoli erano doni preziosi" è una piccola mostra che racconta il significato dei giocattoli negli anni '40 e '50, quando i regali erano riservati a pochi bambini e la produzione era spesso artigianale e locale, prima dell'avvento dei giocattoli industriali.
"Una mostra non solo da vedere, ma che ci spinge a ricordare la nostra infanzia e a rivalutare degli oggetti artigianali oggi rari", sottolinea la presidente del quartiere Santo Stefano Rosa Maria Amorevole.
Il titolo della mostra, al Baraccano dal 10 dicembre al 7 gennaio, prende spunto dallo storico negozio dei fratelli Rossi in via D'Azeglio, che ha venduto giocattoli per un secolo, fino a fine anni '90, incassando molto più per la Befana che per Natale. Fino agli anni '60, ai bambini erano riservati automobili, trenini, soldatini, mentre alle bambine cucine e camerette per le bambole, a rispecchiare gli stereotipi allora forti e forse non del tutto scomparsi. Un'epoca in cui gli indiani erano i cattivi e i cow boys i buoni, come nei film americani, un immaginario soppiantato poi dall'avvento a metà degli anni '50 di Robby, la riproduzione giapponese del primo robot protagonista di un film di fantascienza.
La mostra presenta anche un mondo di creatività artigianale bolognese ormai scomparso, fatto dalle ditte Marchesini e Oscar che producevano giocattoli in latta o bachelite, poi soppiantate appunto dalla produzione giapponese o americana.