Prevenire le discriminazioni e la violenza di genere in ambito sportivo attraverso l'educazione e il rispetto, questo lo scopo del progetto “CUORE l'unico muscolo da allenare per battere una donna” le cui attività proseguono da un anno.
Gli istruttori sportivi giocano un ruolo strategico nella vita dei ragazzi e delle ragazze che allenano, sono spesso percepiti come figure di riferimento cui ispirarsi e rivolgersi in alternativa ai propri genitori. Per questo motivo occupano una posizione chiave nel trasmettere, oltre alle pratiche sportive, valori importanti nel campo di gioco come nella vita: l’onore, il rispetto per gli altri, la disciplina, il lavoro di squadra, la capacità di costruire rapporti rispettosi ed una identità maschile non violenta.
Gli allenatori possono influenzare positivamente gli atteggiamenti, i comportamenti e la concezione di un modello di mascolinità diverso, lontano dallo stereotipo che vede l’uomo, “il maschio”, come dominante, aggressivo e prepotentemente vincente. e allontanarsi quindi dallo stesso che veicola un’ideologia di supremazia maschile sulle donne e su quegli uomini considerati non sufficientemente mascolini. Stereotipo che veicola un’ideologia di supremazia maschile sulle donne e su quegli uomini considerati non sufficientemente mascolini.
Lunedì 4 dicembre, in Cappella Farnese dalle 9 alle 13, il Convegno finale del progetto, che, cofinanziato dalla Regione Emilia Romagna nell'ambito del bando 2016 “Progetti relativi alla promozione ed al conseguimento delle pari opportunità e al contrasto delle discriminazioni e della violenza di genere”, vede quale partner il Comune di Bologna.
Nel corso del convegno saranno presentate le raccomandazioni emerse dal progetto Cuore rivolte alle associazioni sportive, alle federazioni, agli enti di promozione sportiva, alle scuole, alle istituzioni locali e nazionali.