Rinnovato l’Accordo Territoriale relativo ai contratti di locazione a canone concordato in attuazione della Legge 9 dicembre 1998 n. 431. L’Accordo tra Sindacati degli Inquilini e Associazioni di Proprietari entrerà in vigore il 9 ottobre e avrà durata triennale. Per la prima volta avrà valenza metropolitana, superando così la separazione tra comuni del Circondario Imolese e altri comuni dell’area metropolitana, con una maggiore semplificazione burocratica a vantaggio dei cittadini.
Anche in considerazione della perdurante staticità del mercato della locazione, nell’Accordo non sono previsti ritocchi verso l’alto dei canoni di locazione, congelandoli di fatto a quelli del 2014.
Nel solo comune di Bologna si stima che i contratti di locazione a canone concordato vigenti siano almeno 25.000, cioè oltre la metà dei contratti di locazione attivi complessivamente in città. Si tratta di una percentuale tra le più alte del Paese, segno anche del buon livello di mediazione raggiunto dai Sindacati degli Inquilini e dalle Associazione di Proprietari.
I vantaggi legati al tipo di contratti previsti da questo Accordo, che contribuiscono a renderli appetibili, sono a favore sia dei proprietari dell’immobile locato, sia degli affittuari. L’Accordo prevede infatti che venga concordato un canone di affitto più basso rispetto a quello di mercato – sulla base di parametri oggettivi relativi allo stato dell’immobile e alla sua localizzazione; canone che può essere in parte (e a certe condizioni) detratto dal reddito imponibile del conduttore ai fini Irpef. I proprietari, quale contropartita, possono godere di agevolazioni fiscali (la così detta “Cedolare Secca”, cioè una tassazione particolarmente vantaggiosa per i redditi derivanti dalla locazione concordata) e – laddove le amministrazioni comunali annualmente lo deliberino – anche di una tariffa Imu agevolata rispetto a quella ordinaria.
"Va dato atto alle Organizzazioni Sindacali degli Inquilini e alle Associazioni della proprietà Edilizia – dichiara Virginia Gieri, assessore alla Casa del Comune di Bologna – di aver saputo coniugare le complesse condizioni economiche del mercato immobiliare con le esigenze delle famiglie che vivono sotto la pressione di un sistema economico che ancora fatica a rialzarsi. La volontà di assicurare un Accordo unico per l’intero territorio bolognese – continua Gieri – è poi il segno evidente di una maturità che accomuna Sindacati e Associazioni, da cui la Città metropolitana non potrà che trarre vantaggio. Da parte nostra – conclude Gieri – continuiamo a sostenere economicamente, con un contributo una tantum di 500 euro, i locatori che vorranno aderire a questi tipi di contratto, mentre stiamo preparando il terreno per il nuovo bando del “fondo locazione” - co-finanziato con importanti risorse del Comune - dedicato ai conduttori a basso reddito".
"Valuto come molto importante che l'accordo sia unico per tutto il territorio metropolitano - è il commento del Luca Lelli, Consigliere delegato alle Politiche per la casa ed Edilizia pubblica della Città metropolitana - . Abbiamo lavorato bene e in sinergia con le associazioni di categoria, che ringrazio, per garantire a tutti le medesime condizioni."