Era il 23 maggio 1992. Il giudice Giovanni Falcone viaggiava con la moglie Francesca Morvillo a bordo della sua auto. Erano da poco atterrati all’aeroporto di Palermo, diretti in città. Sull’autostrada A29, nei pressi dello svincolo di Capaci, a pochi chilometri da Palermo, furono vittime di uno spietato attentato messo in atto da Cosa Nostra. Insieme a loro morirono anche gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Mortinaro.
Martedì 23 maggio, 25 anni dopo la strage di Capaci, il quartiere Borgo Panigale-Reno, proprio in quest’aula dedicata a Falcone e Borsellino, ricorderà il giudice e tutte le vittime delle mafie. Un’intera giornata che prenderà avvio con alcune attività rivolte ad una rappresentanza delle classi della Scuola Secondaria di Primo grado dei tre Istituti Comprensivi del territorio. Una riflessione per sensibilizzare gli studenti, perché, a partire dalla considerazione su quanto è accaduto e sulle ragioni che ne hanno determinato la tragedia, diventino essi stessi cittadini attivi nel perseguire i valori della giustizia, del rispetto della persona umana, della libertà, della democrazia.
Alle 20.30 l'iniziativa si concluderà con il convegno “Sulle orme di Falcone e Borsellino. Tra memoria e impegno”, durante il quale, dopo i saluti del sindaco di Bologna Virginio Merola e del presidente del quartiere Borgo Panigale-Reno Vincenzo Naldi, si potranno ascoltare le testimonianze di Francesco Caleca, Pubblico Ministero della DDA di Bologna, Marco Imperato, Pubblico Ministero presso la Procura di Modena e Gioacchino Natoli, Magistrato già componente del pool antimafia di Palermo, attualmente dirigente del Ministero di Giustizia, moderati da Federico Lacche (Libera Radio).
Durante la serata porteranno la loro testimonianza anche persone impegnate in iniziative per la legalità e sarà presentata la proposta “I cantieri della Legalità”, in cui, attraverso il coinvolgimento di associazioni, parrocchie, scuole e diversi enti, si sperimenterà l’idea di “Comunità Consapevole”, in cui ciascuno si sente ed è protagonista, e dove la legalità è il punto cardine della convivenza civile e democratica, dove si prende coscienza dei diritti e dei doveri, della partecipazione responsabile alla vita della comunità locale.
“Questa iniziativa non vuole essere soltanto una commemorazione fine a se stessa, ma un momento di riflessione importante su quanto è avvenuto nel 1992 – afferma Giulia Di Girolamo, consigliera di fiducia del Sindaco per la legalità – e su quanto accade oggi nella nostra Regione, interessata dal processo Aemilia, imponente e complesso. Lo scopo della serata e del percorso che il Quartiere intende sviluppare va nella direzione di creare una maggiore consapevolezza e sensibilità sul fenomeno mafioso, mutuando un impegno che anche questa amministrazione comunale ha assunto fin dall’inizio di questo mandato e per la quale si è sempre dimostrata molto sensibile. La lotta alla mafia è, infatti, una lotta di tutti e ricordare uomini come Falcone e Borsellino significa innanzitutto proseguire il loro impegno, nel quotidiano, contrastando le diverse forme di mafia a tutti i livelli, con impegno e costanza”.
“Sono orgoglioso di ospitare al Quartiere Borgo Panigale-Reno questa iniziativa. Considero molto importante coinvolgere le giovani generazioni sul tema della legalità e delle regole a partire dai primi percorsi scolastici – dichiara il Presidente del Quartiere Borgo Panigale-Reno, Vincenzo Naldi – puntando sui valori condivisi della nostra comunità per agire concretamente sui nostri comportamenti quotidiani. Il nostro impegno riguarda anche il linguaggio con cui ci rivolgiamo ai più giovani perché anche da qui passa il rispetto per noi stessi e per gli altri”.