Come possono i “piccoli cittadini” di Bologna contribuire a migliorare la propria città? Si possono mettere più telecamere a salvaguardia degli edifici storici e dei monumenti? Come si fa a spiegare che non si scrive sui muri, non si gettano cartacce a terra, non si lasciano le deiezioni canine in mezzo alla strada? Sono solo alcune delle riflessioni e delle domande emerse lunedì 23 gennaio nella sala Rossa di Palazzo d'Accursio, dove due classi quinte delle scuole elementari Carducci hanno incontrato il sindaco Virginio Merola, al termine del progetto “La città in cui vivi è la tua casa”, promosso dall'associazione Noi tutti per Bologna insieme con il Comune e il Quartiere Santo Stefano.
Al progetto, che si è svolto lungo l'anno scolastico 2015-2016, ha partecipato anche la scuola elementare Don Milani. L'obiettivo era sensibilizzare i piccoli alunni rispetto al senso di appartenenza alla propria comunità e al territorio in cui vivono. Il sindaco ha ricevuto tutte le lettere contenenti i consigli e le proposte dei bambini e ha risposto a una serie di domande su ciò che più sta a cuore ai piccoli cittadini, a cominciare dai comportamenti scorretti alla base della percezione di insicurezza e per finire con il loro desiderio di ampliare la zona pedonale durante i T Days.
Dal primo cittadino un consiglio ai piccoli cittadini: “Anche voi siete molto importanti per migliorare la nostra città, perché potete dare l'esempio comportandovi secondo le regole e utilizzando il metodo della spinta gentile verso chi non le rispetta”.