L'Istituzione Bologna Musei in collaborazione con i Musei Capitolini di Roma, espone per la prima volta un dipinto di Diego Velázquez .
Dal 27 novembre al prossimo 28 maggio, nella Sala Urbana delle Collezioni Comunali d’Arte a Palazzo d' Accursio, si potrà ammirare il “Ritratto di uomo” della Pinacoteca Capitolina. L'opera, probabilmente un autoritratto, è una testimonianza del ruolo svolto dal pittore spagnolo nel processo di evoluzione della ritrattistica. Pur giocato su una scala cromatica ridotta, il ritratto è una prova della penetrante abilità introspettiva del pittore: contro uno sfondo sommario, la resa impressionistica del volto lascia focalizzare l’espressione vigile dello sguardo, che instaura con quello dello spettatore un rapporto diretto.
A Bologna mai prima d'ora è stato esposto un capolovaro di Velázquez, sebbene l'artista abbia soggiornato in città almeno tre volte tra il 1629 e il 1650. La concessione di questo straordinario dipinto da parte dei Musei Capitolini è occasione perfetta per costruire un breve percorso su alcuni momenti della storia del ritratto nella Roma della prima metà del Seicento, periodo in cui si assiste ad una nuova formulazione di questo genere artistico che fu poi destinata a grande fortuna.
La mostra, a cura di Massimo Medica e Mark Gregory D’Apuzzo, accosta infatti allo straordinario dipinto di Diego Velázquez altre due opere ugualmente significative esposte alle Collezioni Comunali d'Arte: il “Busto di papa Gregorio XV” realizzata tra il 1621 e 1622 da Gian Lorenzo Bernini , esemplare in bronzo derivato dal prototipo in marmo richiesto dal cardinal nipote Ludovico Ludovisi in occasione della salita dello zio al soglio pontificio, e la “Testa di San Filippo Neri”realizzata intorno al 1640 da Alessandro Algardi, modellata in cera rossa e ricavata dalla maschera funeraria del Santo conservata nella chiesa della Vallicella a Roma.
"Grazie alla collaborazione con i Musei Capitolini tre pezzi assolutamente eccezionali sono ora esposti in Sala Urbana - affermal'assessore alla Cultura, Bruna Grambarelli - in una mostra che valorizza la bellezza di Palazzo d'Accursio e lo straordinario patrimonio delle Collezioni Comunali d'Arte"
Tre ritratti, dunque, uno in pittura e due in scultura per un percorso espositivo che si concentra sulle vicende legate alla ritrattistica del '600 e che verrà approfondito anche da un ciclo di conferenze il cui programma si articolerà durante tutto il periodo di allestimento della mostra.