L’Emilia-Romagna cuore europeo della ricerca sul clima. E’ Bologna, infatti, con il suo Tecnopolo, la città candidata dall’Italia per essere la prossima sede del Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine (Ecmwf), l’organizzazione intergovernativa sostenuta da 20 Stati membri europei che attualmente ha sede a Reading, in Inghilterra, e che è alla ricerca di soluzioni per ricollocare il proprio data center. Lo ha deciso oggi il Consiglio dei Ministri, riunito a Roma, individuando il capoluogo emiliano come sede privilegiata rispetto alle altre candidature di città italiane. La proposta, che sarà ora presentata dal Governo italiano all’Unione europea, è stata avanzata e sostenuta dalla Regione Emilia-Romagna con il supporto di importanti istituzioni italiane e agenzie coinvolte nelle previsioni metereologiche, nelle simulazioni e previsioni climatiche, nel monitoraggio e nella salvaguardia ambientale, nella ricerca e nei servizi per la protezione civile. Il progetto prevede la realizzazione di un data center, una sedemoderna ed efficiente dal punto di vista energetico, in grado di ospitare i super computer dell’Ecmwf e le relative attrezzature connesse, con infrastrutture logistiche di alto livello, in un ambiente scientifico innovativo correlato a una comunità di ricerca competitiva, stimolante e appassionante come quella bolognese.
A questo punto, il Centro europeo Ecmwf dovrà scegliere tra le candidate dei Paesi membri quale sarà la sede destinata ad ospitare il nuovo data center e lo farà nel prossimo mese di febbraio.
"Un altro tassello che andrà a comporre il mosaico della nostra città come centro di ricerca scientifica internazionale- dichiara il sindaco di Bologna, Virginio Merola-. Il fatto che il Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine possa trovare spazio nell'area del Tecnopolo all'ex Manifattura Tabacchi ci fa particolarmente piacere visto che abbiamo destinato quelle aree proprio per progetti di questo tipo. E' un ulteriore stimolo per noi a lavorare in sinergia con le altre istituzioni come la Regione e l'Università".
“L’Emilia-Romagna è in corsa per compiere un altro importante passo in avanti per essere sempre di più piattaforma europea per la ricerca e l’innovazione- afferma il presidente della Regione, Stefano Bonaccini- e mai come questa volta il fare sistema, il fare rete fra istituzioni, università e centri di ricerca è risultato vincente. Stiamo investendo molto in ricerca e trasferimento tecnologico nei principali settori dell’innovazione, compresi bigdata e supercalcolo, una scelta che sta pagando anche in termini di sviluppo e occupazione: penso ai quasi mille ricercatori assunti con i bandi su ricerca industriale, internazionalizzazione, start up innovative, attrattività d’impresa, e ai molti altri che potranno arrivare in Emilia-Romagna con la sede del Centro europeo per il meteo a Bologna”.
“Siamo veramente molto orgogliosi per la designazione di Bologna che riconosce il lavoro della Regione Emilia-Romagna nel mettere a sistema tutte le capacità scientifiche di questo territorio, riconosciuto in tutto il mondo per il suo valore scientifico e culturale- dice l’assessore regionale alla Ricerca e all’università, Patrizio Bianchi-. La candidatura di oggi ci conferma che facendo gioco di squadra possiamo competere a livello internazionale ed avere la possibilità di creare qui un grande hub europeo della ricerca. Oggi qui ci sono anche ottime opportunità di sinergie tecnico-scientifiche: Bologna ospita il 70% della capacità di calcolo e di storage nazionale, grazie alla presenza di Cineca e Infn, e il territorio regionale ospita inoltre una delle più importanti comunità europee sul tema di big data, con oltre 1700 ricercatori coinvolti, circa 100 eventi internazionali finora organizzati e 60 iniziative di istruzione superiore in tale ambito”.
Il progetto selezionato dal Governo prevede che il data center dell’Ecmwf venga situato presso il Tecnopolo di Bologna all’ex manifattura Tabacchi, in un'area di proprietà della Regione Emilia-Romagna in cui è presente un edificio, attualmente in ristrutturazione, già destinato dal Comune a ospitare le organizzazioni di ricerca e innovazione. L'area che verrebbe assegnata al Centro dati dell’Ecmwf è di 9 mila metri quadri, compresa la zona per le attrezzature computerizzate ad alta performance al piano terra e per gli uffici. Una disponibilità di spazi che potrà essere ulteriormente ampliata, con altri 6 mila metri quadri e con la possibilità di ospitare altre attività di ricerca correlate.
“Anche l'Alma Mater- sottolinea il Rettore dell’Università di Bologna, Francesco Ubertini- sostiene la candidatura, in quanto da sempre attiva a livello nazionale e internazionale su un tema così importante come il clima e i suoi cambiamenti, sul quale l'Università bolognese potrà offrire un importante contributo. Inoltre- conclude- credo che grazie a questa iniziativa potranno consolidarsi e integrarsi ancor di più i vari centri di ricerca pubblici e privati della Regione Emilia-Romagna”