Quale è la misura giusta delle nostre vite? Con questa domanda il Comune di Bologna si rivolge ai propri cittadini per invitarli ad esprimere il loro punto di vista sulla definizione delle 12 dimensioni del benessere: Salute, Istruzione e formazione, Lavoro e conciliazione tempi di vita, Benessere economico, Relazioni sociali, Politica e istituzioni, Sicurezza, Benessere soggettivo, Paesaggio e patrimonio culturale, Ambiente, Ricerca e innovazione, Qualità dei servizi.
I singoli cittadini hanno dunque l’opportunità di collaborare alla definizione delle dimensioni del benessere, attraverso un questionario online che sperimenta per la prima volta le potenzialità della rete civica Iperbole nel favorire la partecipazione dei cittadini.
La convinzione degli ideatori del progetto è quella che un sistema condiviso di misurazione del benessere legato al territorio e costruito insieme ai cittadini può contribuire al miglioramento delle politiche pubbliche e della loro valutazione.
La consultazione si inserisce nel progetto urBEs nato per volontà di Istat e Cnel come declinazione locale dell'iniziativa BES, benessere equo e sostenibile, su stimolo del Comune di Bologna e del Centro di ricerca Laboratorio Urbano, e condiviso da numerose città italiane.
I primi dati del rapporto Urbes confermano che la provincia di Bologna è sopra la media nazionale sia per la durata media della vita, in particolare per le donne, che per i livelli occupazionali, anche qui con un dato di genere in controtendenza: lavorano il 67,6% delle donne rispetto a una media nazionale del 50,5% (34,3% nel Mezzogiorno).
L'importanza del genere, sia nelle ricadute delle politiche che nella percezione del benessere, è sottolineata anche dai dati sull'istruzione - sono donne ormai il 56,4% degli iscritti all'Ateneo bolognese- e "offre, per la vicesindaco e assessore al Bilancio Silvia Giannini, dati di contesto fondamentali per la ripresa mirata del Bilancio di genere".