Dal 15 novembre MAMbo- Museo d'Arte moderna di Bologna ospita, all'interno degli spazi dedicati al Museo Morandi, la mostra "Horizon" di Brigitte March Niedermair, due serie di lavori fotografici in dialogo con la collezione del museo Museo Morandi e frutto di due indagini diverse, svolte in luoghi distanti, sia fisicamente che concettualmente. Da una parte lo studio di Giorgio Morandi in via Fondazza, luogo intimo e raccolto, custode del mistero della sua poetica e dall'altra le piramidi d'Egitto, imponenti e maestose architetture funerarie, custodi dei più grandi misteri delle civiltà passate. Nonostante questa apparente differenza, un invisibile, ma coerente filo conduttore funge da elemento di raccordo tra queste due ricerche: lo studio dell'orizzonte, quell'invisibile spazio mentale che segna i limiti del visibile e che simbolicamente rappresenta il confine di una intima ricerca spirituale.
La mostra si divide dunque in due sezioni, la prima intitolata "transition_Giorgio Morandi" ospita 20 dei 24 scatti che appartengono all'omonimo ciclo, realizzato tra il 2012 e il 2013. Si tratta di una riflessione sulla pittura di Giorgio Morandi e sulla sua capacità di raccontare un universo aperto, che supera la dimensione del singolo oggetto e che pone continue domande più che offrire risposte. Attraverso l'occhio della sua macchina fotografica la Niedermair ha osservato da vicino gli oggetti dello studio dell'artista, per cercare di capire quali fossero le tensioni, le emozioni e la complessità delle sue apparentemente semplici nature morte.
Nella seconda intitolata invece “are you still there”, vediamo sedici scatti, in cui l'autrice si concentra su una delle più grandi architetture funerarie della storia: le piramidi d'Egitto, monumentali e straordinarie costruzioni, simbolo del passaggio tra la vita terrena e l'oltretomba. Questa ricerca, portata a termine nel corso di tre anni, dal 2011 al 2014, dopo faticose e complesse ricognizioni in Egitto, indaga il confine misterioso tra terra e cielo, tra visibile e invisibile. Con il banco ottico sempre rivolto verso il cielo, a Saqquara, a Abusir, a Dahshur, a Meidum, a Hawara e a El-lahum, la Niedermair presenta la sua personale visione delle piramidi. Visione che nell'allestimento pensato per Bologna vede tre opere ospitate nell'ambito della grande esposizione "Egitto. Splendore millenario", in corso al Museo Civico Archeologico di Bologna , in un originale accostamento ai reperti provenienti dai luoghi in cui sono state realizzate.
Brigitte March Niedermair (Merano 1971) si dedica alla fotografia da oltre vent'anni e ha maturato imprtanti esperienze sia in campo artistio che nel settore della moda. Con l'esposizione delle sue opere, l'Istituzione Bologna Musei prosegue il percorso di valorizzazione della collezione del Museo Morandi, attraverso la programmazione di mostre temporanee che accostano l'attività di Giorgio Morandi all'opera di artisti che a vario titolo ne hanno fatta propria e reinterpretata la poetica.