A Marco Tamburini, trombettista e compositore scomparso lo scorso 29 maggio in un incidente stradale, sarà dedicata da quest'anno una stella speciale incastonata in via Orefici. Una stella che sarà in ottima compagnia accanto a quella di Sarah Lois Vaughan, soprannominata Sassy e la Divina (Newark, 27 marzo 1924 – Hidden Hills, 3 aprile 1990), straordinaria cantante ed esponente di punta del be bop e a quella di John Birks "Dizzy" Gillespie (Cheraw, 21 ottobre 1917 – New York, 6 gennaio 1993) trombettista, pianista e compositore statunitense che, con Charlie Parker fu uno degli inventori e delle figure chiave del bebop e del jazz moderno.
Queste le tre stelle che saranno posate quest'anno in occasione de La Strada del Jazz, la manifestazione, ideata da Paolo Alberti e Gilberto Mora e promossa dall'associazione Il Quadrilatero e dal Comune di Bologna, che mantiene viva la grande tradizione Jazz della città. E così via Orefici, divenuta una nostrana Hollywood Boulevard in chiave jazz, continua a ricordare quella che, per molto tempo, è stata il crocevia del jazz internazionale a Bologna.
Sabato 19 settembre, alle 12 in via Orefici angolo via Calzolerie sarà scoperta la stella dedicata a Marco Tamburini. Paolo Fresu accompegnerà questo momento esibendosi in “Assolo per Marco”.
Alle 17, dal palco di Piazza della Mercanzia angolo Via Caprarie, il Sindaco Virginio Merola e l’assessore Matteo Lepore consegneranno il Premio Strada del Jazz 2015 a Pippo Baudo che all’inizio degli anni sessanta ebbe la sua prima scrittura in Rai con una propria orchestra jazz "Moonlight".
Il progetto di quest’anno è dedicato all'età dei bopper e vedrà esibirsi nel weekend da venerdì 18 a domenica 20 settembre in locali e cantine del jazz bolognese e nel Quadrilatero giovani musicisti e gruppi più rinomati con gli omaggi ai “maestri del jazz” a cui vengono dedicate le Stelle. Ma il progetto della Strada del Jazz 2015 vuole quest'anno raccontare il jazz come intrattenimento che scende per strada. Idea di un format culturale e di promozione turistica che sta alla base della "Strada del jazz" fin dalla prima edizione: occupare con jazz diffuso il centro storico della città, dal salotto del Quadrilatero, ai portici di Strada Maggiore, alle cantine e ai locali del jazz, ai nuovi luoghi di aggregazione come il Mercato di mezzo, alle piazze del centro con i palchi dei concerti.