Nel 2016 sarà realizzato il 'Barcamper Garage' di Bologna, un programma di accelerazione di startup e spazio di innovazione, affiancato da un fondo venture capital, che effettuerà investimenti per un totale di 50 milioni di euro. Obiettivo del programma: attirare e lanciare 50 start up provenienti dall'intero territorio nazionale.
Il progetto, grazie all'accordo tra Unindustria, Comune di Bologna e Dpixel (azienda che anima il progetto) sarà realizzato alle Aldini Valeriani, all'interno degli spazi dell'ex laboratorio edile. Le Aldini sono la prima scuola superiore pubblica e gratuita d'Italia, attiva da oltre 160 anni e eccellenza del nostro territorio. L'apertura del "Barcamper Garage" è la realizzazione dell'ipotesi, nata nel 2013, della costituzione di un Fondo per le Startup, al quale il Comune di Bologna avrebbe potuto contribuire anche conferendo patrimonio, così come avviene oggi, dato che le Aldini sono comunali.
Il programma ospiterà su un’area complessiva di circa 800 metriquadri le startup selezionate in tutta Italia attraverso il 'Barcamper', per lavorare a stretto contatto con il team di dpixel e mettere a punto i propri progetti, prototipi, business plan e contatti con gli investitori. Una parte dello spazio e dei contenuti sarà specificatamente dedicato alla fabbricazione digitale e al making. L'apertura del 'Barcamper Garage' si colloca all'interno di un più ampio progetto di sostegno anche finanziario allo sviluppo dell’imprenditorialità e dei talenti innovativi che avrà il proprio fulcro nelle attività del progetto Primomiglio già supportato da Fondo Italiano di Investimento, Banca Sella Holding e da oggi da Unindustria Bologna.
"Questo progetto è la conferma dell'importanza della Cultura tecnica e della necessità di investire sulle scuole tecniche del nostro territorio, luogo dove educare i nostri ragazzi all'innovazione e all'imprenditorialità. Come Comune e Città Metropolitana, riconosciamo la necessità di una rete per la Cultura Tecnica - dichiara Virginio Merola, Sindaco di Bologna - è necessario governare i processi, liberare risorse, raggiungere obiettivi. Ad oggi abbiamo diversi soggetti in campo: istituti tecnici, istituti professionali, ITS, università, aziende, centri di formazione professionali, fondazioni, enti pubblici e privati che manifestano preoccupazione per la carenza di personale tecnico e dichiarano disponibilità a intervenire per migliorare la situazione. E' necessario realizzare una cabina di regia, un coordinamento delle azioni. Il Comune di Bologna e la Città Metropolitana possono assumere insieme questo ruolo all'interno del quadro regionale e il fatto che non abbia specifiche competenze nel settore può costituire un elemento di forza perché non si prefigurano interessi nel favorire l'uno o l'altro soggetto. Sempre su questo tema, trovo fondamentale le iniziative messe in campo da alcune grandi aziende del nostro territorio come quelle focalizzate sull'alternanza scuola-lavoro e all'educazione imprenditoriale Ducati e Lamborghini e Philip Morris, il "Giardino delle imprese" realizzato dalla Fondazione Golinelli presso le Serre dei Giardini Margherita, i laboratori per la realizzazione di prototipi per aziende internazionali come Texa, Toyota e Sharp presso l'istituto Belluzzi-Fioravanti. Anche Federico Marchetti, presidente di Yoox, ha annunciato giusto quest'estate la volontà di aprire qui a Bologna una grande scuola di arte della tecnologia".
Il legame tra scuola e imprese deve essere visto come un patto di collaborazione per il bene comune. Per questo, vogliamo di investire parte delle risorse messe a disposizione dal PON METRO per fondare questa nuova politica pubblica e condividere il coordinamento di un programma che veda la partecipazione delle energie imprenditoriali disponibili. Sono convinto che gli investimenti sulla collaborazione tra scuola, impresa e territorio possano posizionare e qualificare sia Bologna che l'Emilia-Romagna, a livello nazionale e non solo, creando un ecosistema attrattivo per gli investimenti.
"Per questo, credo che questo progetto possa essere il primo passo, il primo pilastro, di una nuova politica di sviluppo territoriale, un "Patto di collaborazione per la formazione e l'attrattività", siglato tra Regione Emilia-Romagna, Città Metropolitana, Comuni e imprese del territorio interessate, all'interno del quale condividere investimenti, strumenti e governance del modello di innovazione cucito per la Bologna da un milione di abitanti", conclude il Sindaco.