Il sindaco di Bologna, Virginio Merola, ha proclamato il lutto cittadino per sabato 8 agosto, in occasione dei funerali di Renato Zangheri, Sindaco di Bologna dal 1970 al 1983. Per l’intera giornata di sabato la bandiera comunale è stata esposta listata a lutto.
Sono centinaia i cittadini che hanno reso omaggio a Renato Zangheri nella camera ardente allestita nella sala Rossa di Palazzo d'Accursio, sabato 8 agosto, dalle ore 12 alle 17.
All'arrivo della salma, Sergio Zavoli ha letto il messaggio di cordoglio che l'ex Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha inviato ai famigliari.
A conclusione della camera ardente, il Sindaco Virginio Merola ha tenuto il discorso di commiato.
Renato Zangheri verrà ricordato, nel trigesimo della sua scomparsa, in Consiglio comunale convocato in seduta solenne.
Il Sindaco Virginio Merola aveva già espresso il suo cordoglio in una nota alla stampa:
"È venuto a mancare Renato Zangheri, Sindaco di Bologna dal '70 all'83, grande studioso di storia economica e di socialismo, dirigente del PCI a fianco di Berlinguer.
A lui, uomo delle istituzioni, Bologna deve moltissimo per essere diventata modello nella crescita del welfare come motore di giustizia sociale, per aver valorizzato il decentramento come strumento di relazione costante coi cittadini e per aver rappresentato il volto migliore delle istituzioni negli anni del terrorismo, come nel 2 agosto dell'80 quando rappresentò una città ferita e capace immediatamente di reazione, civile nei soccorsi, ferma nella richiesta di giustizia.
Alla moglie Claudia e al figlio Renato rivolgo il cordoglio della città di Bologna".
La presidente Simona Lembi aveva espresso le sue condoglianze ai famigliari a nome del Consiglio comunale.
La Cineteca di Bologna ricorda in una nota che "il 18 maggio 1962 veniva nominata la Commissione Consultiva per le attività cinematografiche del Comune di Bologna.
'Preso atto che il cinema, nell’attuale contesto sociale, rappresenta uno degli elementi che maggiormente connotano il grado di sviluppo raggiunto dalla nostra civiltà': così l’incipit della delibera del 1962 – nell’intervento di Renato Zangheri, allora assessore alla cultura – segno di una presa di coscienza culturale e sociale importante, eppure non così scontata come possa apparire oggi, se immediatamente dopo si sente l’esigenza di ribadire che 'il cinema è da considerarsi alla stregua di altre attività culturali, come il teatro o la letteratura, parte integrante della vita spirituale dei cittadini e perciò meritevole d’attenzione da parte di coloro che sono preposti alla cosa pubblica'.
L’attuale Fondazione Cineteca di Bologna è figlia di questa determinante intuizione, del coraggio e della lungimiranza di una città come Bologna che ha fatto del cinema uno dei punti di forza della sua attività culturale".