Nel 50° anniversario dei moti di Stonewall, la reazione di trans, lesbiche e travestite all'ennesima retata della polizia nel locale di New York che diede inizio al movimento Lgbtiq e all'Orgoglio celebrato ogni anno appunto nei Pride, il Mit raccoglie la sfida di provare a riannodare i fili di quella storia e di rievocarne lo spirito. Lo fa con un programma di proiezioni, presentazioni e dibattiti attorno alle figure che furono protagoniste di quell'epoca, negli Stati Uniti e in Italia, con uno sguardo orientato sulle incertezze del presente. "Una preziosa iniziativa rivolta a tutta la città, per conoscere più a fondo l'origine di un cambiamento sociale che voglio pensare come inesorabile", sottolinea l'assessora ai Dirittti Lgbt Susanna Zaccaria.
Il programma parte il 19 febbraio al Costa Arena con la proiezione del docufilm su Marsha P Johnson, assieme a Sylvia Rivera icona di una resistenza che partì dalle figure più marginali. Rivera sarà protagonista invece della proiezione dell'11 aprile, nella sede del consultorio Mit in via Polese, di un documentario che ricostruisce il suo passaggio in Italia nel 2000, tra Bologna e Roma per partecipare al World Pride proprio sul carro del Mit. Un'altra protagonista dell'attivismo trans americano, Susan Stryker, tornerà a Bologna per dialogare nella cornice di Transitional states, il 15 marzo al Mit.
A riannodare i fili del presente e del contesto italiano saranno tre momenti: "Letture e narrazioni da Stonewall ad oggi", al Mit il 15 marzo; il 2 aprile il documentario sulla prima marcia gay, a Pisa nel 1979, che introdurrà un'incontro sul significato attuale del Pride; il 16 marzo la presentazione di "L'emersione imprevista", quella del soggetto lesbico raccontato da Elena Biagini, a Igor libreria e infine, il 9 maggio, la presentazione al Mit degli scritti inediti di Mario Mieli, storica attivista del movimento italiano. Altri appuntamenti ancora in costruzione si snoderanno fino al 22 giugno, giorno in cui sfilerà il Bologna Pride e oltre fino all'anniversario del 28 giugno a cinquant'anni da quella notte che ha fatto "da spartiacque tra un prima e un poi", come ci ricordano le organizzatrici.