Quattro lavatrici industriali e sei detenuti al lavoro per lavare gli indumenti degli ospiti delle strutture di Asp Città di Bologna: è il progetto Lavo&Lavoro, attivo all’interno della casa circondariale della Dozza, che oltre a garantire ai detenuti una remunerazione a tutti gli effetti e una prospettiva di impiego futuro, consente di offrire alla comunità un servizio essenziale.
Lavo&Lavoro nasce dalla proposta della cooperativa Quattro Castelli, impegnata nell’inserimento al lavoro di soggetti svantaggiati: l’azienda Servizi Ospedalieri, che dal 2013 è titolare del contratto per il lavaggio della biancheria delle strutture di Asp Città di Bologna (456 posti letto), ha così deciso di avvalersi della collaborazione della cooperativa per la pulizia degli indumenti degli ospiti. Asp, da tempo impegnata nell’ambito delle attività a supporto dei detenuti, ha accolto con grande interesse e attenzione il progetto che consiste in una commessa di circa 160.000 euro sul totale dei 580.000, l'ammontare del costo che l’Azienda pubblica di servizi alla persona sostiene ogni anno per il lavaggio della biancheria di propria pertinenza e di quella degli ospiti. Se tecnicamente si tratta di un subappalto, di fatto la proposta si concretizza nella collaborazione, con modalità innovative, tra una realtà profit e una cooperativa sociale per offrire ai detenuti l’opportunità di lavorare.
Grazie all'adesione della direttrice della Dozza Claudia Clementi, al contributo di Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna e Fondazione Del Monte di Bologna e Ravenna insieme a Banca Etica, Asp ha potuto contare su questa attività di lavanderia già dai primi giorni di aprile.
Nel dettaglio, la commessa riguarda lavaggio e stiratura degli indumenti per gli anni 2018 e 2019. Il lavoro impegnerà sei detenuti, affiancati dal coordinatore della cooperativa Quattro Castelli, dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 16, nella lavanderia interna alla casa circondariale, attrezzata con macchinari idonei a svolgere un’attività lavorativa rivolta anche all’esterno, con tre lavatrici barriera sanitaria da 70+70+50 chilogrammi per una capacità di 10 quintali al giorno ed una lavatrice per rilavaggi con capienza di 35 chili.
Per Asp Città di Bologna l’attività che prende il via oggi affianca esperienze consolidate: l’Azienda pubblica di servizi alla persona è infatti impegnata da tempo nel coordinamento, per il Comune, di progetti di integrazione all’interno della casa circondariale, e in generale di attività svolte in stretta collaborazione con le altre istituzioni coinvolte nello specifico settore di intervento.
Lo sportello informativo e di mediazione è dedicato all’incontro con la popolazione straniera in carcere e fornisce supporto ai colloqui d’ingresso. È garantita la presenza fissa di mediatori di lingua e cultura araba, albanese e rumena e al bisogno di traduttori in altre lingue. La programmazione di momenti di formazione a cadenza semestrale, rivolti ai detenuti in uscita dal carcere, ha l’obiettivo di orientarli ai servizi presenti in città e limitare la possibilità di recidiva. Nel 2017 sono stati svolti 1615 colloqui informativi, di cui 1534 rivolti a stranieri. 435 i colloqui con nuovi giunti.
Il progetto dimittendi è rivolto a detenuti con pena definitiva e vulnerabili: prevede percorsi di uscita dal carcere. Il progetto segue i detenuti nei 12 mesi precedenti alla scarcerazione e nei 6 mesi successivi, eventualmente dando supporto agli altri servizi sociali. Nel 2017 i percorsi sono stati 69.
L’impegno all’esterno della casa circondariale prevede 5 posti letto dedicati in strutture d’accoglienza e altrettanti tirocini formativi attivabili durante il corso dell’anno. Asp è inoltre coinvolta nel mantenimento del network locale e nel raccordo con le risorse private presenti sul territorio oltre che nell’organizzazione del tavolo tecnico carcere.