Bologna si conferma la città che nel 2015 ha subito il calo maggiore dei prezzi, tra i capoluoghi di regione italiani così come nel confronto con le altre città dell'Emilia Romagna. Non si registrava un tasso negativo (-0,6) dal 1959 quando l'inflazione aveva toccato il -1,1.
Sicuramente a fare da traino a questa tendenza il crollo del prezzo del petrolio che ha fatto registrare un calo consistente nella categoria dei bene energetici, dal gas gpl, al gasolio per le auto, a quello per il riscaldamento per arrivare infine all'energia elettrica. A questi si sommano il calo sui costi delle abitazioni e dei relativi servizi nonché della voce "comunicazioni" grazie anche alla forte concorrenza esistente sul territorio tra i rivenditori di prodotti tecnologici.
Tra le novità evidenziate quest'anno c'è da segnalare il segno meno registrato per i servizi ricettivi e di ristorazione che sono scesi dell'1,5% a fronte di un aumento medio nazionale dell'1,3%. "Bologna - afferma la vicesindaco Silvia Giannini - si sta adeguando ad un modello turistico diverso, grazie anche allo sviluppo delle compagnie aeree low cost, che rendono la meta Bologna più appetibile e rendono la nostra città più attrattiva".
"Questo calo dei prezzi - aggiunge la Giannini - sommato al risparmio derivante dal taglio delle tasse già annunciato, porterà ad un risparmio di circa 100 milioni di euro per le tasche dei cittadini. Se di per sè la deflazione non è un bene nel lungo periodo dal punto di vista macroeconomico, nell'immediato si trasforma in un beneficio per i cittadini. Io sono ottimista - conclude - siamo in un sistema economico che sta dimostrando sistemi di ripresa".