“Questa strada del centro storico di Bologna è un caso straordinario per quantità e insieme qualità degli episodi monumentali: palazzi, chiese, teatri, musei, sedi di enti e istituzioni si succedono con una densità difficilmente riscontrabile in altri casi europei” comincia così il libro di Giuseppe Palumbo “Bologna. Via Zamboni”, che verrà presentato venerdì 18 marzo in una delle più prestigiose sale cittadine - Sala Carracci di Palazzo Magnani, inaugurando ufficialmente le iniziative di “La via Zamboni una strada, un libro, tante storie”, promosse dal Comune di Bologna, in collaborazione con l’Università e con molte altre realtà pubbliche e private che concorrono al programma di valorizzazione e di ampliamento dell'accessibilità di una delle più interessanti vie della città.
La pubblicazione, nata da un’idea di Angelo Varni e realizzata grazie al sostegno di UniCredit, si presenta come una Moleskine, un quaderno di appunti e illustrazioni, una sorta di taccuino di viaggio d’artista, con disegni colorati dei palazzi, delle chiese, dei portici e dei musei, che dalle due Torri si incontrano lungo tutta la strada e nei dintorni fino a Porta San Donato.
Il programma di valorizzazione, che ambisce a diventare un appuntamento fisso, si estende in questo suo esordio anche a sabato 19 marzo con una serie di appuntamenti di grande interesse culturale, come l'apertura straordinaria della Biblioteca Universitaria e di molti altri palazzi, musei e luoghi d'arte e cultura con percorsi tematici guidati - da prenotare presso Bologna Welcome - concerti ed eventi.
“Via Zamboni costituisce per la città un incredibile ricchezza – commenta l'assessore alla Cultura e rapporti con l'Università, Davide Conte, sia per il patrimonio artistico che racchiude che per il fatto che proprio in quest'area hanno sede l'Università e alcune tra più importanti istituzioni culturali della città ed è proprio qui più che in qualunque altro luogo della città che ogni giorno si elaborano idee e si produce cultura. Queste prime azioni di valorizzazione dunque non sono un evento straordinario, ma la concretizzazione di un' idea condivisa dalle tante anime che convivono in questa zona, un patto sulla cultura che si propone di restituire centralità e accessibilità a questo prezioso contenitore culturale. In questo senso un passo importante è la convenzione sottoscritta da Teatro Comunale e Università, una nuova collaborazione che apre il teatro agli studenti in quanto pubblico privilegiato e motore propulsivo di nuove iniziative culturali e di ricerca ”.