Dal 24 giugno la mostra "La passione di Cleopatra. Visioni e maschere di Arnaldo Pomodoro", presenta all'interno delle sale espositive del Museo della Musica i materiali progettuali realizzati da Arnaldo Pomodoro per la messinscena di "La passione di Cleopatra" del poeta egiziano Ahmad Shawqi. L’opera, con la regia di Cherif e le musiche di Paolo Terni, venne rappresentata sui ruderi di Gibellina nell'estate del 1989 nell’ambito delle Orestiadi, rassegna internazionale di teatro, musica e arti visive che si tiene ancora oggi nel paese in provincia di Trapani, ricostruito dopo il terremoto che sconvolse la valle del Belice nel 1968.
L’esposizione, realizzata grazie alla collaborazione della Fondazione Arnaldo Pomodoro di Milano e organizzata dall'Istituzione Bologna Musei/Museo internazionale e biblioteca della musica e Museo Civico Archeologico, si inserisce all’interno del progetto legato alla mostra "Egitto. Splendore millenario" – organizzata da Istituzione Bologna Musei e Arthemisia Group - che ha permesso di realizzare a Bologna un’operazione che non ha precedenti nel panorama internazionale: la collezione egizia del Museo Nazionale di Antichità di Leiden in Olanda - una delle prime dieci al mondo - e quella di Bologna - tra le prime in Italia per numero, qualità e stato conservativo -, si sono unite e integrate in un unico percorso espositivo di circa 1.700 metri quadrati di arte e storia.
Al Museo della Musica dunque fino al 18 settembre si celebra il genio di Arnaldo Pomodoro, che proprio il 23 giugno festeggia il suo novantesimo compleanno, facendo rivivere La passione di Cleopatra e si potranno ammirare i sontuosi ornamenti di accompagnamento ideati dal maestro, le visionarie maschere in bronzo immaginate per Cleopatra, Marcantonio, Cesarione e per gli altri personaggi della pièce, le armature, i pettorali, gli elmi da parata, i gioielli monumentali, e imodellini di scena. Ad accompagnarli, l'illuminante commento di Paola Goretti nella doppia veste di storica dell'arte e - per l'inaugurazione – di voce narrante in una ouverture dedicata ai versi pronunciati - spirando - dalla celebre regina egiziana.
A cornice degli splendidi apparati in mostra saranno esposti anche volumi a tema e libretti d'opera selezionati dalla collezione libraria del Museo. Infine, per l'occasione sarà aperta al pubblico la famosa “sala egizia” decorata da Gaetano Lodi, straordinario scrigno nascosto di Palazzo Sanguinetti.