L'assessore alla Mobilità Andrea Colombo ha fatto il punto, questa mattina, sulla viabilità cittadina e ha presentato la fase di ascolto che ha aperto per migliorare la situazione di via Toscana e dei viali di circonvallazione:
“Gli interventi realizzati in questi ultimi mesi sui viali di circonvallazione e in via Toscana non li abbiamo fatti con lo scopo di penalizzare le auto in base a una presunta ideologia anti-macchine, ma molto più concretamente per salvare vite umane, per salvare persone, nostri concittadini, lo abbiamo fatto in buona fede e sulla base di numeri terribilmente pesanti e preoccupanti sulla pericolosità di quelle strade e anche a seguito di accorate richieste dei cittadini di metterle in sicurezza.
Non abbiamo chiuso gli occhi, al contrario ci siamo occupati dei 1.625 incidenti stradali, 21 morti, 1.577 feriti anche gravi con lesioni permanenti, che negli ultimi cinque anni, tra il 2009 e il 2014, ci sono stati sui viali e sull’asse di via Murri-Toscana.
Via Toscana: in cinque anni si sono registrati 266 incidenti, 7 morti e 268 feriti, a cui si aggiungono 238 incidenti, 3 morti e 245 feriti su via Murri di cui è la prosecuzione, per un totale di 504 incidenti, 10 morti e 513 feriti, soprattutto pedoni investiti mentre attraversavano la strada e conducenti o passeggeri di veicoli che si sono scontrati frontalmente o lateralmente: sono dati che ne fanno uno degli assi viari più a rischio dell’intera città di Bologna.
I viali di circonvallazione: in cinque anni ci sono stati 1.121 incidenti, 11 morti e 1.332 feriti. Altro che attraversamenti della tangenziale delle biciclette, il problema è che sui viali di Bologna da anni si continua a morire prima di tutto in macchina e in moto, soprattutto per la velocità eccessiva, motivo per cui sono stati previsti i nuovi autovelox, e per le manovre di svolta a sinistra, che erano causa di moltissimi incidenti anche gravi, che ora invece sono state governate con fasi dedicate dei semafori e che in prospettiva potranno essere interessate anche da ulteriori interventi se necessario.
Voglio essere chiaro, ancora, su un punto: salvaguardare gli attraversamenti pedonali e ciclabili, proteggere le manovre conflittuali delle macchine, far rispettare i 50 chilometri all’ora: tutto questo serve per noi a una sola cosa, salvare vite di cittadini. Che siano pedoni, ciclisti, motociclisti o automobilisti non conta, quando si parla di vita umana contano solo le persone.
In ogni caso, c’è un problema di legittima e comprensibile percezione di aumento del traffico, perché quello che abbiamo fatto è aver dato ordine a una circolazione veicolare che prima era apparentemente più libera e fluida, e comunque sicuramente più pericolosa. Non abbiamo alcuna intenzione né di negare i problemi né di fare sperimentazioni sulla pelle dei cittadini, e vogliamo farci carico dei disagi che vengono lamentati.
Per questo motivo, intendiamo aprire una fase rapida di ascolto e di monitoraggio da parte dell’amministrazione comunale, mettendo in campo sia l'impegno degli amministratori che il lavoro dei tecnici. In questo senso, la prossima settimana sarò in via Toscana per raccogliere personalmente le osservazioni dei cittadini e confrontarmi con loro in modo diretto. Nel contempo alcuni tecnici comunali saranno sui viali a verificare alcuni degli incroci semaforizzati più importanti e critici: già da circa un mese stiamo raccogliendo dati dai sistemi telematici e ora vogliamo integrarli con l'osservazione diretta sul campo delle dinamiche reali del traffico. Al termine della settimana di ascolto e monitoraggio, anche sulla base di quanto raccolto nel rapporto con i cittadini e nei controlli tecnici su strada, studieremo e presenteremo i possibili interventi migliorativi, che siano in grado di diminuire i disagi alla circolazione, senza nel contempo mettere in discussione l'obiettivo di sicurezza stradale da cui siamo partiti.
Nodo di Rastignano: su questo progetto, il Comune di Bologna ha rispettato fino in fondo tutti i suoi impegni, e anche da tempo: il Comune nel maggio 2014 ha completato le procedure di esproprio necessarie all'opera, e addirittura nel 2013 aveva attivato il mutuo da 2,5 milioni di euro previsto dagli accordi come proprio co-finanziamento, come peraltro la Regione sa bene coordinando il tavolo periodico che monitora lo stato di avanzamento di questo progetto. A questo punto la responsabilità della partenza dei lavori è esclusivamente in capo alle Ferrovie dello Stato, che a febbraio dell'anno scorso si impegnarono ufficialmente davanti alla Commissione Mobilità del Comune – ci sono i verbali a testimoniarlo – ad avviare i cantieri entro il 2014. Se avessero rispettato quei tempi anziché procedere di mese in mese con rinvii (prima gennaio, poi maggio, infine settembre 2015 e ancora non sono partiti), oggi la “bretella del Dazio” sarebbe praticamente pronta e i cittadini di Bologna, Pianoro, Rastignano avrebbero a breve una valida alternativa per evitare via Toscana e via Murri. Noi avevamo programmato gli interventi di messa in sicurezza di via Toscana in modo coordinato, oggi c'è una sfasatura di tempi ma non è certo imputabile al Comune di Bologna. Lo abbiamo fatto in tutte le sedi tenendo sempre il punto e tutelando gli interessi dei nostri cittadini, e lo ribadiamo anche oggi pubblicamente: c'è bisogno di maggiore consapevolezza e velocità da parte delle Ferrovie, è troppo che l'area metropolitana di Bologna aspetta quest'opera, non c'è più da tempo da perdere, i cantieri devono aprire al più presto”.