Il Comune di Bologna taglia per primo in Italia il traguardo fondamentale del riequilibrio di bilancio, mettendo a punto una variazione di assestamento che mette in sicurezza i conti addirittura in anticipo rispetto agli anni precedenti e senza sfruttare la possibilità della proroga a settembre concessa dal Governo a causa dei danni prodotti dell’emergenza Covid sui bilanci delle pubbliche amministrazioni. La variazione è stata licenziata dalla Giunta guidata dal Sindaco Virginio Merola ed è stata approvata in Consiglio comunale nella seduta del 13 luglio, consentendo da subito alla macchina amministrativa di spendere le proprie risorse e dunque di dare continuità all’attività.
Il record però non è solo sui tempi, ma anche sul contenuto di una delle variazioni più difficili della storia del Comune che ha dovuto fare i conti con una situazione inedita di grande difficoltà dovuta all’emergenza coronavirus: agli inevitabili segni “meno”, che avrebbero potuto mettere in ginocchio il bilancio, si è riusciti a contrapporre i segni “più” grazie al bilancio virtuoso che il Comune di Bologna può vantare da anni e all’azione di riduzione della spesa mantenendo i servizi inalterati. Grazie a questa virtuosità, sono stati utilizzati al meglio i 30,5 milioni trasferiti dallo Stato, aggiungendo altro ossigeno derivante da scelte mirate e coraggiose che hanno preservato i servizi e consentito le manovre varate negli ultimi mesi a sostegno di famiglie, cittadini e imprese colpiti duramente dall’emergenza Covid, attraverso contributi economici e sgravi tariffari e fiscali.
Dentro la variazione
Il cuore della variazione di assestamento che salvaguarda gli equilibri del bilancio del Comune e getta le basi per mettere al riparo anche i conti del 2021, sta nella copertura delle minori entrate e delle maggiori spese dovute all’emergenza: le cifre più importanti che si leggono nel riequilibrio corrispondono ai 30,5 milioni dello Stato, ai quali si aggiungono circa 7,1 milioni effetto della sospensione delle rate dei mutui con la Banca Europea degli Investimenti (Bei) e 11,7 milioni di avanzo. Il riequilibrio interviene anche sulle spese sostenute per minori e famiglie (3,4 milioni), sulle mancate entrate relative all’istruzione (quasi 4 milioni), settore che ha subìto per primo il lockdown, e sulla sospensione della sosta a pagamento sulle strisce blu nel periodo più duro dell’emergenza sanitaria, scelta che ha prodotto 1,5 milioni in meno nel bilancio.
Entrando nelle maglie delle entrate fiscali, si conferma che è ben riposta la fiducia dell’Amministrazione comunale nella fedeltà fiscale dei cittadini di Bologna: le entrate finora accertate del versamento dell’Imu, se il trend rimarrà questo, permetteranno infatti di raggiungere sostanzialmente il gettito dell’anno scorso.
Dal punto di vista degli investimenti e dell’impiego delle risorse, il Comune è in grado di intervenire con una quota di avanzo su alcuni importanti progetti: l’anticipo del contributo per il Teatro Comunale di Bologna (2,5 milioni); gli incarichi di progettazione per la linea rossa del tram (1,8 milioni); l’investimento di 1,7 milioni per supportare lo smart working, scelta che permetterà di non acquistare più computer fissi ma attivare da subito 1.700 postazioni di lavoro agile con dispositivi portatili; 2,5 milioni per portare avanti il progetto “Mille case per Bologna”; 1,6 milioni per la manutenzione del verde.
Infine, sono state coperte con una quota di 4 milioni di avanzo vincolato le risorse da subito impiegate dal Comune per l’emergenza coronavirus, e in particolare per consentire l’apertura dei centri estivi (900.000 euro), per le misure a sostegno degli impianti sportivi (500.000 euro), per la sanificazione dei giochi nei parchi e nei giardini pubblici (400.000 euro), per la manovra di sostegno ai proprietari che convertono gli affitti a canone concordato (500.000 euro) e soprattutto il milione e 700.000 euro stanziato per incrementare i buoni spesa, la misura di sostegno alle famiglie varata durante l’emergenza sanitaria. Per l’emergenza coronavirus sono stati utilizzati anche tutti i 4 milioni provenienti dalle sanzioni comminate per abusi edilizi.
Tutti questi risultati hanno consentito inoltre di confermare l’importante piano assunzioni di personale del Comune.
Il piano degli investimenti e i lavori pubblici
Grazie ai conti, il Comune di Bologna è nelle condizioni di proseguire con gli investimenti nei lavori pubblici confermando e programmando interventi importanti per la città. In particolare, la Giunta nell’ultima seduta ha approvato i progetti di fattibilità tecnica ed economica relativi all’adeguamento dell’elenco annuale 2020 del programma triennale dei lavori pubblici. Si tratta dunque di progetti pronti per andare a gara. Tra questi, alcuni riguardano il proseguimento del grande piano sociale “Mille case per Bologna” col quale il Comune si è impegnato per realizzare nuovi appartamenti, sbloccare i cantieri e ristrutturare case sfitte. Nel piano 2020, figurano in questo ambito: l’intervento di ristrutturazione del complesso immobiliare ex Beretta (3,8 milioni, di cui 3 milioni finanziati dalla Fondazione Carisbo); la ristrutturazione di immobili Erp di proprietà comunale sfitti (650.000 euro); la riqualificazione dell’immobile di via Fioravanti 24 per realizzare alloggi di edilizia residenziale sociale (3,6 milioni). Sul fronte scuola, sono pronti per andare a gara, tra gli altri: il progetto di completamento della scuola Rita Levi Montalcini di via Lombardia al quartiere Savena (3 milioni); la costruzione della nuova scuola d’infanzia al giardino Severo Pozzati (2,5 milioni). Infine, con un milione e 50.000 euro, è inserito nel piano dei lavori pubblici anche il nuovo Museo del Basket all’interno del Paladozza di Piazza Azzarita.