Resterà allestita in Salaborsa fino al 31 agosto la mostra “Il Cinema ambulante ritrovato Tesori dal Fondo Morieux”, una raccolta di trenta splendidi manifesti originali appartenuti all'artista ambulante belga Léon Van De Voorde che nei primi anni del Novecento portò il cinematografo di villaggio in villaggio nelle feste paesane del Nord della Francia e del Belgio.
Alla base della mostra, curata da Mariann Lewisnky e promossa dalla Cineteca di Bologna, sta un ritrovamento rocambolesco e miracoloso avvenuto nel 2006, quando in un oscuro magazzino belga vennero rinvenuti, sotto più di cent'anni di polvere, manifesti, film, proiettori, set e marionette del Théâtre forain Morieux, il sofisticato teatro meccanico ambulante, gestito da Leo Van de Voorde all'inizo del Novecento.
Tutto quel materiale, realizzato da Pathé e Gaumont, i due primi colossi di produzione cinematografica, ci racconta il cinema di quando non c'erano i cinema, o meglio, di quando il cinema era ambulante e richiama alla memoria immagini poeticamente circensi, fatte di imbonitori urlanti e file di pubblico in coda per assistere al più incredibile degli spettacoli. Era l'infanzia del cinema e a quell'epoca la proiezione delle immagini in movimento era, di solito, la conclusione di uno spettacolo composito che si svolgeva in baracconi itineranti, popolati tra l'altro da marionette meccaniche e suggestivi diorama.
Ecco, oggi in Salaborsa è possibile rivivere quel sogno. Le coloratissime affiche d'epoca tornano a raccontare le loro storie fantastiche, comiche, drammatiche e documentarie e a fianco a loro, per la prima volta in mostra, alcuni elementi di una facciata Théâtre Morieux il magico contenitore ambulante di questo cinema poetico e bambino.