Una delegazione bambini del Saharawi, di età tra i sei e gli otto anni, accompagnati da due insegnanti e provenienti dai campi dei rifugiati Saharawi Tindouf in Algeria hanno incontrato in Sala Rossa a Palazzo d’Accursio l'assessore alle Relazioni europee e internazionali e alla Cooperazione, Marco Lombardo.
I bambini, che partecipano al progetto “Piccoli Ambasciatori di Pace”, nato per promuovere accoglienza e solidarietà verso il popolo Saharawi, sono stato accompagnati da Leonardo Rambaldi e Marcella Isola, rispettivamente presidente e vicepresidente dell’associazione “El Ouali, per la libertà del Sahara Occidentale”, da anni impegnata in iniziative di solidarietà, aiuto umanitario, economico e sanitario a sostegno della popolazione Saharawi, e da due volontari dell'associazione.
“Ringrazio l’associazione El Ouali per questa importante iniziativa. Il progetto Ambasciatori di pace è importante non solo per sensibilizzare l’opinione pubblica e fare conoscere le condizioni di vita di questo popolo, soprattutto in questo momento storico, ma soprattutto serve per stimolare le istituzioni a muoversi a livello internazionale per risolvere una situazione annosa – ha spiegato l’assessore Lombardo - Bologna vuole fare la propria parte perché si possano migliorare le condizioni di vita di questo popolo, la solidarietà fa parte del nostro dna, ma per risolvere la situazione del Saharawi la sola collaborazione con gli enti locali non è sufficiente, il tema deve essere posto nell’agenda politica a livello internazionale”.
I bambini in visita a Bologna fanno parte del gruppo che anche quest’anno sta trascorrendo un soggiorno estivo in Emilia-Romagna, dal 30 giugno al 18 agosto. Grazie all'iniziativa “Piccoli Ambasciatori di Pace”, il gruppo è ospitato da famiglie e strutture di Comuni e associazioni dell’Emilia-Romagna. Dopo una prima tappa a Reggio Emilia, sono ora ospiti del Comune di Sasso Marconi e poi, dopo un soggiorno a Bellaria, dove per la prima volta vedranno il mare, saranno a Sala Bolognese e infine a Ferrara. II gruppo è composto da circa novanta bambini e scopo del soggiorno è assicurare loro, almeno per questo periodo dell'anno, un'alimentazione sana e corretta e visite mediche adeguate, oltre che di organizzare incontri istituzionali per costruire patti di amicizia con le amministrazioni a sostegno della causa di un popolo che da più di 40 anni aspetta di vedere riconosciuto un diritto all'autodeterminazione sancito dalla risoluzione Onu 1514.