Parte l'1 aprile la rassegna artistica EUTOPIA, a cura di Panem et Circenses, che indagherà fino a dicembre 2016 il rapporto concettuale fra utopia e alimentazione.
Il progetto partirà dal locale di via Solferino 33/a che il Comune di Bologna ha assegnato all'associazione grazie alla vittoria del bando Incredibol! 2014, ma proseguirà anche in altri luoghi di Bologna attraverso installazioni, opere partecipate, talk, videoconferenze, performance, social eating ed exhibit.
Undici progetti animeranno il calendario grazie al coinvolgimento di artisti, curatori indipendenti, docenti universitari, chef, sociologi, ingegneri e professionisti della cultura che hanno risposto alla chiamata del C.A.C.C.A. (Centro per l’Arte Contemporanea sulla Cultura Alimentare). Come sfida quella compiere una riflessione sul tema dell’utopia intesa come “principio di speranza” che possa portare a realizzare “luoghi alimentari che non esistono ancora”: un’ espressione deliberatamente ampia nelle sue interpretazioni per dare modo ai diversi punti di vista dei protagonisti di svilupparne il tema attraverso la propria ricerca.
La rassegna ha l'obiettivo non solo di proporre eventi artistici e culturali di qualità, ma anche di attivare la partecipazione degli abitanti e frequentatori della zona intorno al C.A.C.C.A., nonché di stimolare nuove partnership come già successo con Urban Center Bologna e Le Serre dei Giardini al fine di approfondire il tema dell'alimentazione slegato dal semplice 'consumo'.
“È sempre più evidente - dichiara L'assessore all'Economia e Promozione della città, Matteo Lepore - che il benessere di una città si costruisce anche grazie alla molteplicità di attività culturali, creative e artistiche che il territorio esprime. Bologna, in questi anni, ha voluto sostenere la pluralità di voci della città, cercando di creare un terreno fertile per la loro crescita”.
“Sentiamo l’esigenza - affermano Alessandra Ivul e Ludovico Pensato, fondatori di Panem et Circenses - di proporre ancora una riflessione su arte e cibo, nonostante la sensazione sia quella di una completa assuefazione da parte del pubblico. Anzi, è proprio a causa di questa assuefazione, o sarebbe meglio dire intossicazione, che l’esigenza è forte e proponiamo questo percorso di decontaminazione in grado di offrire punti di visti e sguardi significativi, profondi e inusuali ad un tema che negli ultimi tempi è stato trattato, a nostro avviso, con troppa superficialità e standardizzazione.”
La rassegna potrà contare su una pubblicazione finale a distribuzione internazionale grazie alla collaborazione con Gallleriapiù di Veronica Veronesi, prima gallerista in Italia a dedicare una sezione speciale del suo spazio a progetti che ruotano attorno al cibo.
Si potrà seguire lo svolgersi della rassegna on-line sul sito del Centro e sulla sua pagina Facebook.