I due antichi bronzi di Giuseppe Romagnoli torneranno ad ornare la facciata di Palazzo d'Accursio il 4 ottobre, in occasione della festa del Patrono di Bologna, grazie alla generosità dell'imprenditore Francesco Amante. "Ringraziamo Francesco Amante per questa importante iniziativa - ha detto l'assessore alla Cultura Matteo Lepore - al quale, anche per questo gesto, il Sindaco Virginio Merola ha deciso di conferire la Turrita d'argento. Abbiamo discusso a lungo circa la ricollocazione di quest'opera dedicata al re Umberto I ma pensiamo che la storia vada ricordata, ancor più in un momento come questo in cui la concezione di 'amor di patria' è spesso sconvolto: un senso che per noi resta quello di questo bronzo, nella sua accezione rinascimentale, come valore condiviso da tutti i cittadini, anche, come in questo caso, attraverso l'arte. In questa direzione va anche il racconto che abbiamo recentemente voluto fare dei 3000 anni di storia di Piazza Maggiore, una piazza che si è sviluppata proprio sull'idea di uno spazio pubblico, condiviso e fruibile da tutti i cittadini".
I due bronzi, che rappresentano l’Amor Patrio e il Valore Militare, facevano parte del monumento commemorativo al Re Umberto I, inaugurato nel 1909, originariamente collocato sulla facciata di Palazzo D’Accursio in Piazza Maggiore per rendere omaggio al “Re Buono” Umberto I, considerato uno dei più grandi sostenitori della libertà e degli ideali democratici, che aveva, infatti, visitato la città in occasione della liberazione dagli austriaci e che fu, brutalmente, assassinato a Monza nel 1900.
Il 21 dicembre 1943 le parti in marmo del monumento furono distrutte dai “repubblichini” in base all’ordinanza della Repubblica di Salò in cui veniva disposto “che tutte le intestazioni, indicazioni o insegne, comunque riferentesi alla ex casa regnante o ai suoi componenti dovranno essere eliminate o sostituite con altre di indole repubblicana”. I due bronzi superstiti furono collocati prima nella Villa delle Rose nel 1945 e poi in un cortile dell’Accademia di Belle Arti di Bologna.
Grazie al contributo economico di Francesco Amante, i due bronzi saranno ricollocati sulla facciata di Palazzo d'Accursio accanto all'ingresso principale, così come la lapide in marmo che verrà interamente ricostruita. Vista l'impossibilità di spostare i bronzi per via delle loro notevoli dimensioni, per progettare il restauro è stato fatto, in un primo momento, un calco virtuale delle statue, utilizzando una tecnica innovativa, i principali ritocchi saranno quelli di pulitura, lavaggio e coloritura, poiché, a causa del processo di ossidazione, le statue appaiono ora più scure. Le operazioni di restauro saranno affidate alla ditta Laonardo che ha già curato il restauro della Fontana del Nettuno, mentre la ricollocazione e l'ancoraggio saranno ad opera di Zecchini Group Studio.