Via libera alla Riforma dei Quartieri. Dal prossimo mandato amministrativo i Quartieri passano da 9 a 6, la zona Irnerio dal Quartiere San Vitale passerà al Quartiere Santo Stefano, mentre si accorpano San Donato e San Vitale, Porto e Saragozza, Borgo Panigale e Reno; rimangono immutati i territori di Navile e Savena. Il numero dei consiglieri non sarà più rapportato alla popolazione residente nei singoli quartieri, diventeranno 15 per ogni nuovo Quartiere, in totale i consiglieri dei Quartieri saranno 90, rispetto agli attuali 152.
Cambia il ruolo del Consiglio di Quartiere, che acquista la funzione di favorire la cultura della comunità nella prospettiva di un'amministrazione condivisa. Il Consiglio di Quartiere avrà un ruolo di maggiore ascolto e d'impulso alla collaborazione dei cittadini anche attraverso lo svolgimento di funzioni progettuali ed integrative per la cura della comunità e per la cura del territorio, unitamente ad attività di sostegno per creare reti di comunità.
E' stato inoltre inserito il principio di sussidiarietà orizzontale e con l'aggiunta di uno specifico articolo dedicato alla cittadinanza attiva e al Bilancio partecipativo. Norme che perseguono l’obiettivo di rafforzare una modalità di amministrare la città che fa leva sull’attitudine dei cittadini a sentirsi attivamente partecipi nella costruzione delle risposte ai bisogni espressi dalla comunità. Questa modalità, che si affianca all’esercizio classico dell’azione amministrativa ma non lo sostituisce, chiama il Comune a svolgere un ruolo di facilitazione, promozione e messa in rete delle realtà attive sul territorio, potenziando le sue capacità di relazione attraverso una maggiore apertura a forme di concorso diretto dei cittadini, come singoli o come parte di un gruppo, al perseguimento dell’interesse generale.
Innovativo anche il ruolo del Quartiere rispetto alla formazione delle scelte: il Consiglio di quartiere viene consultato sugli atti e i provvedimenti di maggior rilievo, che poi vanno all'approvazione del Consiglio comunale o della Giunta. I Quartieri partecipano così ad una fase ascendente di consultazione e di coinvolgimento su una proposta che soltanto successivamente verrà definita in un regolamento o un atto deliberativo. I Quartieri possono aprire anche consultazioni on line pubbliche ed informali, da riportare nei pareri.
Sarà il quartiere il protagonista del bilancio partecipativo: il coinvolgimento dei cittadini nella programmazione e nell'indirizzo di parte delle risorse del bilancio del Comune sarà infatti gestito dai Quartieri cittadini.
Non saranno modificate le sedi di accesso ai servizi per i cittadini, quali Uffici relazioni per il pubblico, sportelli sociali e uffici scuola.
"La riforma del Quartieri è stata approvata oggi dal Consiglio comunale - commenta il Sindaco Virginio Merola - E' un passaggio importante per Bologna e la sua comunità. La nuova missione affidata ai Quartieri è quella di essere i garanti e i promotori della partecipazione del fare, di essere i costruttori di reti di relazioni di comunità, di essere i soggetti che determinano le priorità di investimento attraverso il bilancio partecipativo (primo grande Comune che lo inserisce nel suo Statuto). E sui servizi i Quartieri, dal prossimo mandato, avranno strumenti rafforzati di indirizzo e controllo per garantire qualità e omogeneità su tutto il territorio cittadino. Erano 15 anni che si parlava di riforma dei quartieri, due progetti inattuati nei mandati precedenti. Noi l'abbiamo fatta".
Il Consiglio comunale ha approvata la modifica a Statuto e Regolamento sul decentramento.