“Per un ragazzo con disabilità raggiungere l’autonomia è una grande vittoria. Ma solo allenandosi fin da oggi potrà cambiare il suo futuro”. È questo il messaggio della campagna di sensibilizzazione che vede protagonista l’arbitro Nicola Rizzoli, testimonial della Fondazione Dopo di Noi Bologna, onlus che offre informazione e sostegno ai genitori di persone con disabilità. Il 28, 29, e 30 aprile uno spot sarà proiettato sui maxischermi di tutti gli stadi prima delle partite in programma per la 34esima giornata del campionato di Serie A. A rimarcare il senso dell’iniziativa, all’ingresso in campo delle squadre verrà esposto uno striscione con lo slogan: Il futuro è oggi!.
L’iniziativa ha il patrocinio di Associazione italiana arbitri, Lega Calcio Serie A Tim e Comune di Bologna. "Per il Comune è importante sostenere e promuovere questa campagna e la Fondazione Dopo di Noi, dichiara l'assessore allo Sport, Matteo Lepore, per unire lo sport alle attività sociali della città".
Nel video diretto da Antonio Saracino, Nicola Rizzoli appare a fianco dei giovani con disabilità intellettiva, accompagnati dalla Fondazione Dopo di Noi Bologna nel loro percorso verso l’autonomia. Le riprese sono state effettuate proprio all’interno di uno degli appartamenti della Fondazione dove i ragazzi imparano a vivere da soli. La Fondazione, nata nel 2002 con il sostegno dell'Amministrazione, promuove progetti di autonomia abitativa, di distanziamento e di sollievo per giovani con disabilità e per i loro familiari attraverso il Servizio Residenziale Diffuso (Casa Fuoricasa, Casa di Paola, Case Mazzini, Casa Simo e Matte) che ha coinvolto fino ad oggi circa 150 giovani e oltre 400 familiari. Sono attualmente 30 i ragazzi e ele ragazze in Casa fuori Casa e 12 quelli usciti stabilmente di casa.
Lo spot, che sarà trasmesso anche da alcune tv locali, sarà accompagnato da una campagna sui social network, per invitare a devolvere il 5 per mille alla Fondazione Dopo di noi Bologna. Saranno realizzati nuovi sketch video, che vedranno Nicola Rizzoli e i giovani con disabilità impegnati in altre situazioni della vita quotidiana: fare la spesa, muoversi per la città, avere relazioni con amici e familiari.