Migliorare la qualità della vita in zona Bolognina, trasformando le attuali criticità in opportunità e presentarsi alla città come area di innovazione sociale e commerciale, come laboratorio e riferimento per il domani di Bologna.
Questo il cuore del Patto cittadino di convivenza firmato questa mattina dal Sindaco Virginio Merola e dai rappresentanti delle associazioni di categoria, dei comitati cittadini e delle comunità straniere presenti sul territorio e delle istituzioni coinvolte nel percorso partecipato ConVivere Bolognina, finanziato dalla Regione Emilia-Romagna.
Quattro gli ambiti tematici d’intervento:
- Coesione sociale, vicinato e politiche sociali per caseggiati popolari;
- Sicurezza, cultura della legalità, educazione civica, qualità degli spazi;
- Valorizzazione commerciale;
- Valorizzazione culturale.
Con la firma del documento viene istituzionalizzato il Tavolo di negoziazione dove i soggetti firmatari discuteranno delle problematiche che generano conflitti e proporranno soluzioni.
Criticità
Il degrado e la microcriminalità sono i problemi più sentiti dagli abitanti della zona, ma tra gli elementi che generano disagio negli abitanti della Bolognina c'è anche la mancanza di conoscenza e di integrazione tra la grande varietà di nuovi cittadini della zona.
Potenzialità e risorse
- La posizione strategica della Bolognina, poco distante dal centro, vicina alla stazione, comoda per l’aeroporto, ma anche sviluppata attorno a piazza dell’Unità.
- La vecchia “anima” commerciale della Bolognina, per quanto subisca la crisi economica rimane una ricchezza che, unita alla posizione strategica, offre un’importante potenzialità di sviluppo.
- Giovani generazioni di nuovi cittadini sulle quali investire potrebbero essere una carta vincente per lo sviluppo del territorio.
- Forti realtà associative e centri sociali che svolgono un naturale presidio positivo del territorio e offrono attività di grande utilità per le comunità.
Coesione sociale, vicinato e politiche sociali per caseggiati popolari.
- Per aumentare il senso di comunità e promuovere la riappropriazione degli spazi pubblici da parte dei cittadini si individueranno punti informativi del Comune e del Quartiere sulle tematiche riguardanti la cittadinanza attiva e il senso civico e si creeranno spazi in cui le persone possono incontrarsi.
- Le feste di strada e di condominio diventeranno stabili e cercheranno sempre più di coinvolgere i giovani e gli inquilini di Acer.
Sicurezza, cultura della legalità, educazione civica, qualità degli spazi.
- Migliorare il territorio con riferimento all’arredo urbano e alle aree di pertinenza degli esercizi commerciali, riducendo il degrado ed aumentando la responsabilità sociale ed il senso civico di cittadini e commercianti per ridurre i comportamenti “incivili”.
- Qualificare gli spazi aperti (piazza dell’Unità e giardini pubblici) e contrastare il degrado con interventi di riqualificazione del pubblico decoro urbano e delle aree commerciali: cura spazi verdi, nuova illuminazione nei punti d’emergenza, riqualificazione di aree e strade.
Valorizzazione commerciale
- Promuovere e incrementare l’associazionismo commerciale e il rilancio della diversificazione commerciale negli spazi vuoti. Coinvolgimento dei commercianti stranieri nella realizzazione delle iniziative di valorizzazione del territorio. Incentivare l'apertura di negozi di piccolo, originale artigianato e corsi di formazione per operatori che vogliono qualificarsi.
- Rilancio Officine Minganti con l’apertura di esercizi più veri, più accoglienti con un’offerta “semplice”, di buona specializzazione, vicina alle esigenze del quotidiano, con canoni accessibili: piccoli bar e punti di ristoro tematici, gastronomia, alimentare etnico evoluto, centri medici, e altro.
Valorizzazione Culturale
- La multiculturalità è riconosciuta come valore e la presenza di cittadini stranieri è un punto di forza del Quartiere. Le persone “capiscono” e conoscono le altre culture (educazione multiculturale – educazione civica). Creare eventi e dare sostegno alle celebrazioni delle varie nazionalità ed etnie, mettendo a disposizione spazi e supporti progettuali, organizzativi e logistici può servire in questo senso.
- Rendere le “aree dismesse” luoghi vivi e vivibili, riducendo degrado e microcriminalità.