Sono 6.197 le autocertificazioni ISEE fornite dagli inquilini di case pubbliche di Bologna non conformi ai dati reddituali dichiarati all'Agenzia delle Entrate, nel periodo che va dal 2007 al 2010. Per ognuna di queste, il 14,64% delle 42.315 autocertificazioni totali, il Comune di Bologna effettuerà una verifica, che coinvolgerà complessivamente 3.488 nuclei familiari. Lo ha annunciato l'assessore alle Politiche Abitative Riccardo Malagoli, che in collaborazione con ACER e Agenzia delle Entrate, dall'estate scorsa ha predisposto il controllo di tutte le posizioni in essere.
"Con questa operazione, una cosa mai fatta prima d'ora, abbiamo voluto riprendere il significato politico di quello che è un aiuto per uscire da una condizione di bisogno, e non un diritto acquisito o addirittura ereditario - spiega l'assessore Malagoli - In un momento storico come quello che stiamo vivendo crediamo che ci debba essere equità sociale: faremo di tutto per fare pagare il giusto a chi risiede nelle case pubbliche".
Il Comune di Bologna ha già concluso 219 accertamenti, che hanno riguardato 196 nuclei familiari. Altre 1.000 raccomandate sono già partite. L'obiettivo dell'Amministrazione è di completare la verifica entro l'estate.
Dei 219 accertamenti conclusi, 144 hanno comportato un cambio di scaglione di reddito ISEE, con il conseguente ricalcolo del canone di affitto (nel bollettino di dicembre 2012); i restanti 75 invece non hanno comportato salti di scaglione di reddito, e quindi nessun ricalcolo del canone di affitto. Il totale dei canoni di affitto recuperati comprensivi di interesse di mora ammonta a 127.648, 98 euro.
Dei 196 nuclei familiari, 10 non erano mai stati in possesso dei requisiti per accedere alla casa pubblica, ed altri 10 li avevano persi nel corso degli anni, dopo il primo accesso. Per questi 20 nuclei familiari è già iniziato il procedimento che porterà allo sfratto. Il Comune di Bologna ha inoltre segnalato alla Procura, così come prevede la legge, 160 posizioni non conformi.