La comunità musulmana a Bologna è una presenza variegata e multietnica, che conta 20-25 mila persone, cittadini bolognesi che vivono, lavorano o studiano a Bologna e spesso ci sono nati. Da oggi a rappresentarla c'è un nuovo coordinamento, la Comunità Islamica di Bologna, nata da un anno di incontri tra i vari luoghi di preghiera e associazionismo radicati in tutta la città.
Il sindaco Virginio Merola saluta “con grande favore la nascita della Comunità Islamica di Bologna, il gruppo che rappresenta i cittadini che frequentano le varie sale di preghiera e le associazioni musulmane presenti in città. Una rete di impegno civico che collaborerà con l'Amministrazione comunale e sarà un interlocutore sia per il dialogo interreligioso, sia per iniziative di interesse pubblico. Nella città che ha approvato il Regolamento sui beni comuni, questa novità ha una grande importanza, perché significa che abbiamo un alleato in più per valorizzare i beni comuni e rafforzare lo spirito di convivenza. Invito tutti a salutare con favore questa iniziativa e ad accoglierla con curiosità”.
A coordinare la CIB Yassine Lafram, giovane studente bolognese che sottolinea come “ i musulmani sono parte integrante del tessuto sociale cittadino e rispetto alle diffidenze e paure del passato, vogliono proporsi come interlocutore unitario e autorevole verso le istituzioni e la stampa per lavorare nell'interesse comune di tutta la città”.
L'assessore all'Associazionismo, Amelia Frascaroli, ricorda che “il tessuto di luoghi diffusi di preghiera e incontro della comunità islamica sono un presidio importante del dialogo” e cital'esperienza virtuosa di via Torleone, dove i frequentatori della moschea sono a fianco dei residenti per rendere più vivibile la strada. E l'assessore alla promozione della città, Matteo Lepore, presenta il brand Bologna declinato per l'occasione: perché "Comunità islamica è Bologna".