Anche quest'anno Bologna si prepara a festeggiare la lunga notte di Capodanno e mette in campo una formula nuova che allarga la festa oltre Piazza Maggiore, lungo tutta la T pedonale.
La serata infatti prevede una selezione di musica d'ambiente diffusa lungo via dell'Indipendenza, via Rizzoli e via Ugo Bassi, curata per l'occasione dalle tre realtà musicali recentemente convenzionate dal Comune di Bologna: Il Covo, l'Estragon e il Locomotiv, ai quali grazie al nuovo rapporto di convenzione che li legherà per i prossimi 3 anni al Comune di Bologna viene affidata la coprogettazione della serata di Capodanno, per la quale cureranno 3 diverse selezioni musicali che si trasformeranno, negli ultimi minuti prima del countdown, in un'unica playlist immaginata per l'occasione da tutti e tre i locali insieme.
Il tutto include Piazza Maggiore che si conferma, come da tradizione, la cornice ideale per il rogo del Vecchione. La Piazza resterà contenitore della gigantesca scultura illuminata - che come di consueto verrà costruita in loco negli ultimi giorni di dicembre - fino al momento del countdown della mezzanotte, quando inizierà il tradizionale e magico rogo.
La nuova formula del Capodanno di Bologna si sviluppa intorno all'esigenza di aderire alle nuove norme in materia di sicurezza e grandi eventi che rilevano la necessità di un diverso modus operandi di forze dell’ordine e organizzatori di manifestazioni pubbliche che preveda, tra l'altro, l'attenta valutazione della capienza delle aree di svolgimento degli eventi.
"Questo nuovo format immaginato per la festa di Capodanno -afferma l'assessore alla Cultura Bruna Gambarelli - nel rispetto delle nuove norme sulla sicurezza, conserva la tradizione del Vecchione d'artista e sottolina la vocazione al contemporaneo della città, affidando l'opera al collettivo Gli Impresari. Inoltre la festa si allarga alla T pedonale con la selezione musicale che verrà diffusa in quest'area da Covo, Estragon e Locomotiv, tre realtà che da molti anni si occupano con grande successo della musica Rock a Bologna e che recentemente il Comune di Bologna ha convenzionato per 3 anni"
“Il re è nudo” è il titolo del vecchione 2018 progettato da “Gli Impresari”, il collettivo artistico composto da Edoardo Aruta, Marco Di Giuseppe e Rosario Sorbello e selezionato per il Comune di Bologna da Lorenzo Balbi, responsabile dell'area di Arte Contemporanea dell'Istituzione Bologna Musei in una rosa di tre progetti artistici.Partendo dalla fiaba di Hans Christian Andersen "I vestiti nuovi dell’imperatore", il collettivo Gli Impresari intitola il Vecchione "il re è nudo" per affrontare il tema dell'ipocrisia politica e sociale, condizione da cui tutti vogliamo liberarci. Nella fiaba infatti un bimbo, smaschera una coppia di truffatori che, fingendosi sarti, avevano intessuto un vestito invisibile per il re.Così come l'urlo del bambino smaschera l'ipocrisia generale che fingeva di vedere un abito dove non c'era, il Vecchione, bruciando, ci libera dalla menzogna collettiva e dall'ipocrisia che coinvolge tante delle dinamiche della nostra quotidianità. La società contemporanea, identificata dagli elementi del gioco degli scacchi che sovrastano la struttura, è vittima di un sistema dei complessi ingranaggi visibili nella parte inferiore dell'opera e ispirati alle macchine sceniche di epoca moderna, attraverso sofisticati meccanismi di inganno, producevano effetti di meraviglia sul pubblico.
“La decisione di incaricare "Gli Impresari" per la realizzazione del Vecchione 2018 – afferma Lorenzo Balbi, responsabile dell'Area Arte Contemporanea dell' Istituzione Bologna Musei - deriva dall’interesse del collettivo per quelle forme della produzione artistica che, a partire dall’età moderna, hanno guidato e determinato lo sviluppo della nostra cultura visiva. Il lavoro del collettivo appare particolarmente adatto alla progettazione del tradizionale vecchione perché consiste prevalentemente in sculture e installazioni - spesso attivate da performance - ispirate a un immaginario complesso e variegato, che spazia dagli effetti di meraviglia ottenuti attraverso le macchine teatrali in occasione degli spettacoli di corte, al potere mediatico delle incisioni calcografiche, con cui venivano divulgati i sofisticati spettacoli di piazza in epoca barocca”.
Gli Impresari è il collettivo artistico formato da Edoardo Aruta - Roma, 1981; Marco Di Giuseppe - Roma, 1984 e Rosario Sorbello - Catania, 1978Tra le opere realizzate ed esposte in mostre personali e collettive: Quiete, performance, Galleria dell’Accademia, Venezia; Fauna, performance, Gallerie degli Uffizi, Firenze; La commedia delle macchine, performance, Museo MACRO, Roma / Teatro La Soffitta, Bologna; La frattura comica, performance, Manifesta 11, Zurigo; Dafne, Opera prodotta da Teatro La Fenice, Palazzo Ducale, Venezia; Il Cangiante, installazione, Fluxbooks. From the Sixties to the Future, mostra collettiva a cura di Giorgio Maffei, Patrizio Peterlini, Stefano Coletto e Angela Vettese, Galleria di Piazza San Marco, Palazzetto Tito, Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia.Finalista del Talent Prize 2016, del Premio Anna Morettini e vincitore delle residenze per artisti: Programma Artisti in Residenza Museo MACRO, Roma; Atelier Program, Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia; Coefficiente H, Associazione culturale CABA, Tenuta di Sticciano, Firenze.