Il sindaco di Bologna Virginio Merola e la sindaca di Barcellona Ada Colau hanno firmato oggi, lunedì 26 novembre, nella sede del Comune di Barcellona, un accordo di cooperazione tra le due città che sancisce un percorso di collaborazione avviato lo scorso giugno con la visita della Sindaca a Bologna.
L’accordo parte dalla convinzione, condivisa dai due sindaci, che il futuro dell’Europa risieda nelle città e nella loro capacità di innovare, di promuovere la coesione sociale e di rafforzare la democrazia. Le città sono il livello di governo che è più in grado di individuare soluzioni efficaci per i cittadini e proporre nuove forme di governance aperte e democratiche. Le città possono anche essere protagoniste di un riavvicinamento dei cittadini all’Unione europea in questo preciso momento storico. Bologna e Barcellona condividono una visione di governo locale aperto e partecipativo che tutela la democrazia, i diritti umani e i beni comuni, mettendo al centro il protagonismo dei cittadini.
L’accordo, di durata triennale, prevede di collaborare su nove punti: dall’accoglienza alle politiche per la casa, dall’economia collaborativa al turismo, dagli open e big data alla collaborazione e partecipazione.
Lo sviluppo e il monitoraggio degli obiettivi sarà realizzato dal Dipartimento Relazioni Internazionali del Comune di Barcellona e dall’Ufficio Relazioni e Progetti Internazionali del Comune di Bologna in collaborazione con la Fondazione per l’Innovazione Urbana.
“L’accordo con Barcellona è molto importante soprattutto in questo momento in cui c’è bisogno delle città che devono essere protagoniste dell’Unione Europea, dell’accoglienza e della vicinanza ai cittadini - ha detto il sindaco Merola - . Vogliamo lavorare insieme a questa rete di città”.
“Sono completamente d’accordo con il Sindaco, abbiamo già iniziato a collaborare su molti temi: partecipazione, trasparenza e innovazione - ha aggiunto la sindaca Colau -. Le città sono sempre più importanti in questo mondo globale dove si giocano le grandi sfide come la lotta contro la diseguaglianze, contro il cambiamento climatico, le politiche di accoglienza e quelle per governare in modo democratico la rivoluzione tecnologica. Dobbiamo lavorare assieme per affrontarle cambiando un modello che si fonda ancora sugli stati nazione”.