Lo spaesamento, come condizione del contemporaneo e come possibilità di moltiplicaizone dell'immaginario artistico, è il filo conduttore della tredicesima edizione di BilBolBul, il Festival Internazionale di Fumetto in programma a Bologna dal 29 novembre al 1° dicembre prossimi.
"Sono felice di presentare questa nuova edizione di BilBolbul - afferma l'assessore alla cultura e promozione dlla città Matteo Lepore - un festival tra i più longevi della nostra città che ha dimostrato in questi hanni, grazie alla competenza dei suoi organizzatori, la capacità di lavorare sul territorio e di collaborere con le istituzioni e le altre realtà culturali, presentando programmi di qualità che si affiancano a importanti occasioni di formazione".
Il Festival chiama a raccolta autori e autrici che hanno lavorato, con stili e sguardi differenti, per un programma sullo spaesamento, diventando non solo una vetrina per le migliori produzioni del fumetto d’autore, ma l’orizzonte entro cui leggere alcune problematiche del presente, costruendo un progetto culturale multidisciplinare e organico. A questo percorso si affiancano una programmazione trasversale e le consuete attività dedicate ai ragazzi, alle scuole e alle biblioteche, presidio permanente di BilBOlbul durante tutto l’anno, che trovano nel Festival un momento di espansione e riflessione sull’importanza di formare nuovi lettori e lettrici di fumetto.
La riflessione sullo spaesamento comincia con Nora Krug, nel cui graphic novel Heimat (Einaudi, 2019) prende la forma del rapporto con la memoria storica: dopo vent'anni negli Stati Uniti, l’autrice torna nella sua patria, la Germania, per ricostruire la storia della sua famiglia e il suo ruolo durante il nazismo. Krug presenterà il libro domenica 1 dicembre nella sala Conferenze del MAMbo e sarà protagonista di due mostre: la prima, Heimat, al Museo internazionale e biblioteca della Musica, dal 30 novembre al 6 gennaio 2020, l'altra alla Galleria d’Arte Portanova12 che ospita invece Nora Krug: Eine Retrospektive, fino al 6 gennaio 2020).
Con Yvan Alagbé, l'autore franco-beninese tra i più radicali del fumetto europeo, lo spaesamento tocca la questione del colonialismo e delle migrazioni. Anche Alagbé è protagonista di due mostre: Una storia dell'amore, all'Accademia di Belle Arti di Bologna dal 30 novembre al 20 dicembre, ne ripercorre il percorso artistico e politico dal realismo spiazzante di Negri gialli e altre creature immaginarie, un ritratto profondamente umano della vita di una famiglia di sans-papier africani in Francia, fino al libro Apocalypse des oiseaux, ancora inedito ed esposto al Festival per la prima volta. La mostra raccoglie anche le riscritture, talvolta parodiche talvolta drammatiche, di cui Alagbé è maestro: l’autore ridisegna alcune opere cardine dell’immaginario per sottrarle agli automatismi percettivi e culturali con cui siamo abituati a leggerle. Squadro Stamperia Galleria d'Arte organizza dal 30 novembre al 7 dicembre Eros mostro, una mostra di serigrafie realizzate da Alagbé a partire dal racconto realizzato per l’edizione italiana di Negri gialli e altre creature immaginarie. Incontri con Alagbé: venerdì 29 novembre alla Libreria Modo Infoshop, in dialogo con l’artista messicano Miguel Angel Valdivia; sabato 30 al Centro delle donne/Biblioteca italiana delle donne discuterà dell’amore come forza artistica e politica con la giornalista Tiziana Lo Porto; domenica 1 dicembre infine “Poetica della valigia”, un dialogo su narrazioni e migrazioni con Wu Ming2, al DAS Dispositivo Arti Sperimentali.
Il manifesto 2019 è realizzato da Yvan Alagbé: l’immagine è la rielaborazione del Marron inconnu de Saint-Domingue, la statua che l’architetto Albert Mangonès ha realizzato nel 1967 per celebrare la liberazione di Santo Domingo dai francesi. Raffigura uno schiavo in fuga, che ha deposto a terra l’arma e lancia un richiamo: un tributo al linguaggio come strumento di emancipazione.
Un omaggio speciale, in concomitanza con la mostra Alberto Breccia. Il signore delle immagini, negli spazi della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna con il sostegno dell'Istituzione Biblioteche del Comune di Bologna, dal 30 novembre al 7 gennaio 2020, a cura di Daniele Brolli. Venerdì 29 novembre alle 11 l’Aula Magna dell’Accademia di Belle Arti ospiterà l’incontro dedicato ad Alberto Breccia con José Muñoz, Vittorio Giacopini, Daniele Brolli ed Enrico Fornaroli, Direttore dell’Accademia, promosso da Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna in collaborazione con Comune di Bologna – Istituzione Biblioteche Bologna.
Il quartier generale del Festival e il bookshop, oltre al punto informazioni, saranno in Biblioteca Salaborsa, dove si potranno anche acquistare alcune delle più interessanti autoproduzioni internazionali e i libri dei protagonisti del Festival, o partecipare ai firmacopie con gli autori.