“Un ballo in maschera” di Giuseppe Verdi inaugurerà domenica 11 gennaio la nuova Stagione d' Opera e Balletto. A dirigere Michele Mariotti, neo Direttore Musicale della Fondazione Teatro Comunale di Bologna: un incarico questo che conferma il Comunale ad una leadership musicale di prima grandezza, in linea di continuità con i grandi direttori che si sono succeduti nel passato in questo ruolo.
La stagione è densa di novità e presenta ben 16 titoli – di cui 8 nuove produzioni del Teatro Comunale, tra le quali 2 dedicate al teatro musicale contemporaneo, 5 allestimenti di repertorio e 3 produzioni provenienti da altri teatri. Un'offerta ampiamente incrementata rispetto al recente passato, a cui si aggiungono la tournée in Oman nel mese di marzo, i progetti speciali - tra cui un' iniziativa incentrata sulla figura e l'opera di Luigi Nono, in occasione del 70° anniversario della Resistenza e della Guerra di Liberazione - le collaborazioni con le istituzioni del territorio, come quella con Arena del Sole ERT Fondazione che propone una nuova formula di progettualità e programmazione congiunta dedicata alla Danza e che vedrà in scena a Bologna “La Sagra della Primavera” di Igor Stravinsky, coreografata da Virgilio Sieni; “Manger” di Boris Charmatz e “Romeo e Giulietta” di Sergej Prokofev, nella produzione della Compagnia Djagilev di Perm', con la direzione d'orchestra affidata a Aziz Shokhakimov.
Ancora, collaborazioni con Scuola di Teatro Alessandra Galante Garrone per la produzione di “Evita” di Tim Rice e Andrew Lloyd Webber, uno dei musical più amati dal pubblico di tutto il mondo e progetti condivisi con Artemis Danza, Angelica Festival, Bologna Festival, Musica Insieme, Università di Bologna, il Conservatorio di Musica G.B. Martini e con molti altri teatri della Regione, a cui si aggiungono il progetto Opera Next, dedicato a produzioni realizzate con gli allievi della Scuola dell’Opera Italiana, gli impegni estivi dei complessi artistici del Teatro, tra cui spiccano il Rossini Opera Festival a Pesaro, le manifestazioni realizzate nell'ambito della Rassegna “Il Cinema Ritrovato” e di bè bolognaestate.
Oltre al “Ballo in Maschera” inaugurale, le nuove produzioni del grande repertorio sono“Jenufa di Leóš Janáček”, con la regia e le scene di Alvis Hermanis, realizzato in coproduzione con il Teatro de La Monnaie di Bruxelles e il Teatro Bolshoi di Mosca; Il Flauto Magico di Mozart, diretto da Michele Mariotti, in un allestimento multimediale condiviso con Fanny & Alexander, a cui collaborano i video autori di Zapruderfilmmakersgroup.
E poi le prime assolute di due opere contemporanee: “Il suono giallo”, nuova commissione del Teatro Comunale affidata al compositore milanese Alessandro Solbiati -che firma anche il libretto tratto da un testo di Wassily Kandinsky - con la regia di Franco Ripa di Meana e le scene di Gianni Dessì; e “Conversazioni con Chomsky 2.0” di Emanuele Casale, con la regia di Fabio Cherstich,
Infine, sempre in prima assoluta per l'Italia, l'allestimento di “Elektra” di Richard Strauss, con la regia di Guy Joosten, realizzazione del Teatro del La Monnaie di Bruxelles e del Liceu di Barcellona con la direzione d'orchestra affidata a Lothar Zagrosek.
Tra le riprese “Macbeth” di Giuseppe Verdi con la regia di Robert Wilson e la direzione di Roberto Abbado e la sempre attualissima produzione dell'”Elisir d'Amore” di Gaetano Donizetti, con la regia di Rosetta Cucchi e la direzione di Stefano Ranzani che si alternerà per alcune recite con Roberto Polastri.
Un progetto artistico quello della nuova Stagione 2015 che porta a maturazione le linee del precedente triennio, intensificando sforzi e energie verso l'internazionalizzazione, l'attenzione per il teatro musicale contemporaneo, l 'impegno nelle attività di diffusione e di formazione e lasinergia con le Istituzioni musicali e culturali della città. Insomma, un progetto ambizioso che crede in un teatro che interviene nel sociale, che sia centro vivo di produzione e promozione della musica e della multimedialità, luogo di formazione e avvio al mondo del lavoro. Un posto dove passato, presente e futuro si incontrano per costituire un ponte ideale tra tradizione e innovazione, tra il grande repertorio e le sue modalità di proposta, nelle tensioni e nelle dinamiche sociali del contemporaneo.