Lunedì 14 marzo, alle ore 18 nella sala dello Stabat Mater della Biblioteca dell'Archiginnasio, piazza Galvani 1, il sindaco di Bologna, Virginio Merola, ha conferito l'Archiginnasio d'Oro a Isabella Seragnoli. La motivazione sarà letta dalla presidente del Consiglio comunale Simona Lembi.
Isabella Seragnoli riceverà l'Archiginnasio d'Oro, per essersi distinta come esempio di imprenditorialità che ha coniugato responsabilità economica, responsabilità sociale d'impresa e filantropia imprenditoriale. Nelle scorse settimane, il Sindaco Virginio Merola aveva invitato il Consiglio comunale a conferire l'onorificenza all'imprenditrice bolognese, ritenuta esempio di imprenditoria sociale e filantropia, meritevole quindi di essere riconosciuta dal Comune di Bologna con la più alta onorificenza civica a personalità del mondo della cultura, dell'arte e della scienza. La delibera per il conferimento dell'onorificenza è stata dunque presentata in aula dalla Presidente del Consiglio comunale, Simona Lembi.
Isabella Seragnoli, alla guida del gruppo industriale di famiglia, ha adottato un modello imprenditoriale socialmente responsabile, con progetti rivolti alle aziende e al territorio, che mettono al centro la cura della persona e delle relazioni. Ha affiancato la gestione economica con azioni di welfare aziendale, incrementando le azioni che rispondono alle esigenze dei collaboratori e ne garantiscono il benessere sul luogo di lavoro, dal punto di vista ambientale e fisico. Ha messo a disposizione della collettività risorse e competenze del gruppo imprenditoriale, creando un circolo virtuoso tra attività profit e non profit e giungendo a realizzare qualificanti progetti, sia in ambiti collegati all'attività di impresa che in ambiti più strettamente collegati ai bisogni sanitari ed assistenziali delle persone.
Inoltre, con la Fondazione MAST, di cui è Presidente, ha realizzato a Bologna il complesso del MAST (Manifattura di Arti, Sperimentazione e Tecnologia), offrendo attività e servizi aperti al pubblico, basati su innovazione, sperimentazione e riscoperta del lavoro manifatturiero, riuscendo così a creare nuove connessioni tra l'impresa e il territorio bolognese nel campo della cultura.