Il 5 novembre alle 21 e, in replica il 6 alle 11 nel matinée riservato alle scuole, al teatro Celebrazioni va in scena Retrovie, lo spettacolo composto dalle circa 200 lettere di Barberina Guidotti Magnani al marito Paolo Senni capitano di artiglieria che attestano uno spaccato di storia familiare ed economica di notevole spessore umano e modernità, insieme agli scritti della profesoressa Gida Rossi, un testo sul ruolo delle donne nella Prima Guerra Mondiale e sulla pace.
Retrovie è il luogo dove gli uomini sono assenti, e dove tutto quello che prima facevano gli uomini lo fanno le donne. Retrovie è il luogo dove, forse per il disperato tentativo di creare un equilibrio, si attua la pace. Uno spettacolo teatrale per dare l’opportunità di ricordare non solo formalmente gli eventi e il contesto della grande guerra, ma anche per incoraggiare a credere in un cambiamento di prospettiva che porti al superamento dell’idea di conflitto come unico modo di risolvere i problemi.
Lo spettacolo nasce dal progetto "1918 Anno di Pace. Parole scritte, parole recitate, immagini dalle retrovie" che ha ottenuto un finanziamento dalla Regione Emilia Romagna con il bando "Memoria e storia del Novecento". L’anno 2018 si caratterizza per molteplici ricorrenze di eventi della storia del novecento che hanno segnato la vita di donne e uomini; il secolo scorso ha esordito con la Grande Guerra e, in occasione del centenario della fine della Prima guerra mondiale, si vuole partecipare alle celebrazioni offrendo uno sguardo più ampio. Il progetto promuove iniziative culturali e formative riportando alla memoria luoghi e avvenimenti della Grande Guerra con l’obiettivo di far conoscere e divulgare ciò che le donne hanno compiuto per favorire il processo di pace.
L’idea progettuale si è formata grazie al ritrovamento di un epistolario custodito alla Fondazione Archivio Guidotti Magnani: lettere che per tre anni Barberina Guidotti Magnani ed il marito Paolo Senni si sono scambiate; lui, capitano di artiglieria nelle immediate retrovie del fronte, lei, madre di famiglia, a Bologna. Il capitano Senni, appassionato fotografo, ha lasciato quasi 500 foto scattate all’epoca sui luoghi bombardati, ai soldati, alle officine dove venivamo riparati i cannoni.
Il carteggio è stato utilizzato come stimolo per la realizzazione, da una parte, di laboratori di scrittura e laboratori di recitazione, dall’altra per mettere in scena uno spettacolo teatrale dal titolo "Retrovie".
Intorno all’idea progettuale si è formato un partenariato di soggetti pubblici e privati – Fondazione Archivio Guidotti Magnani; Museo Civico del Risorgimento di Bologna; Pari Opportunità e tutela delle differenze del Comune di Bologna; Centro documentazione interculturale RiESco Area Educazione, Istruzione e Nuove generazioni del Comune di Bologna; associazione Zeula; associazione Percorsi di Pace; Comune di Zola Predosa - che, in comunione di intenti, hanno realizzato nel corso del 2018 una serie di azioni che hanno il culmine in questo periodo.
Le foto scattate da Paolo Senni sono state digitalizzate per implementare il portale www.storiaememoriadibologna.it creando percorsi culturali online. Lettere e foto verranno anche esposte all’interno di due mostre: una a Bologna, realizzata al Museo del Risorgimento insieme a manifesti originali, utilizzati a Bologna per le campagne propagandistiche, ed una a Zola Predosa dove è stato realizzato anche il restauro della lapide ai caduti della prima guerra mondiale di Palazzo Stella.
In scena Tita Ruggeri, nel doppio ruolo di Gida e di Barberina in un contrappunto tra pubblico e privato, è con Silvia Donati, Daniela Galli e Barbara Giorgi ovvero Les Triplettes de Belleville e un gruppo di 12 donne in azione, come le donne delle Retrovie.
Lungo tutto lo spettacolo scorrono decine di immagini di guerra e di retrovie, di Bologna e del fronte. Tra cui una serie di fotografie scattate sul fronte orientale dal marito di Barberina, Paolo Senni, capitano di artiglieria. La crescita, l'evoluzione possono nascere da momenti di crisi, anche drammatici. L'incredibile mutamento delle donne nella Grande Guerra che cambiò il loro mondo e quello degli uomini.