Guardare negli occhi il Nettuno, uno dei simboli della nostra città, poteva sembrare una cosa impossibile. Oggi che la fontana e la statua sono circondati dall’impalcatura che permetterà ai restauratori di ridonargli l’antico splendore, questo diventa possibile.
Da martedì 26 luglio iniziano le visite guidate. Condotti da guide esperte, cittadini e turisti potranno infatti entrare nella struttura che da qualche tempo nasconde alla vista la famosa fontana, per ritrovarsi faccia a faccia con il Nettuno. Le visite si svolgono nei mesi di luglio e agosto, da lunedì a domenica, alle ore 10, mentre da settembre a dicembre da lunedì a venerdì alle ore 10; sabato, seconda e quarta domenica del mese alle ore 16 (durata visita massimo 60 minuti). Il cantiere può accogliere al massimo 35 persone a visita (8 bambini tenuti per mano). La visita, effettuata sia in italiano che in inglese, sarà possibile a fronte dell’acquisto di un biglietto dal costo di 5 euro. La prenotazione è obbligatoria presso l’Info Point di Bologna Welcome, piazza Maggiore, 1/E (lunedì-sabato ore 9-19; domenica e festivi h. 10-17) o sul sito nettuno.comune.bologna.it. A partire dal 1 settembre, su prenotazione, è possibile effettuare visite guidate ad orari diversi e per gruppi precostituiti e inoltre, ogni prima e terza domenica del mese, open day dalle 10 alle 18 con visita libera al cantiere.
Si potranno vedere i restauratori al lavoro, si potrà provare di persona cosa significa stare così vicini ad un’opera d’arte, gustarne i materiali, apprezzare gli intarsi in marmo della base, salire quasi a prendere per mano il “Gigante”, osservare da vicino la forza del suo corpo bronzeo, fino a trovarsi a guardare dritto negli occhi il re del mare. Si potranno poi anche vedere le crepe e i danni che il tempo e gli agenti atmosferici hanno provocato, ascoltare la storia della statua, scoprire come un tempo era fonte di acqua pura e di vita per l’intera città, vedere le 38 statue in bronzo che decorano la fontana e gli altrettanti ugelli da cui l’acqua zampillava e capire come i restauratori riusciranno a riportare fontana e statua al loro antico splendore. Il percorso si snoda tutto intorno alla fontana, ne aggira la base marmorea larga 7,40m, e raggiunge, salendo a spirale, la cima della statua e del forcone a 9 metri di altezza.
"Abbiamo voluto fortemente che il cantiere del Nettuno fosse visitabile – spiega il Sindaco Virginio Merola – È solo grazie alla partecipazione e al contributo di tanti che è stato possibile avviarne il restauro, una sfida che abbiamo potuto vincere solo perché l'abbiamo affrontata insieme. Ed è all'insegna della partecipazione che vogliamo vivere anche questa fase in cui il “Gigante” sarà oggetto di lavori per preservare meglio nel tempo uno dei simboli più importanti della città, trasformando un cantiere in un'opportunità unica, quella di vedere così da vicino uno dei monumenti che ci identificano nel mondo intero. Invitiamo le cittadine ed i cittadini di Bologna, i turisti e tutti quelli che attraversano la città per lavoro o altre ragioni, a prenotare una visita guidata. Sono certo che sarà un'esperienza che non dimenticheranno".
“Siamo felici – afferma Celso De Scrilli, Presidente di Bologna Welcome – di farci promotori di un’iniziativa così rilevante per i cittadini bolognesi e per i turisti che sempre più numerosi vengono a visitare la città, dando quindi nuova vita a uno dei simboli di Bologna. La statua del Nettuno, infatti, rappresenta tra le altre cose la Bologna delle acque, tanto amata dai visitatori. Con le visite guidate che cominceranno martedì, si darà la possibilità a tutti di vedere da vicino Il “Gigante” e i ricavi provenienti dai biglietti di ingresso, al netto delle spese, andranno a contribuire al fondamentale lavoro di restauro e promozione del Nettuno. Importante anche l’iniziativa dell’Open Day che a partire da settembre, in alcune date, permetterà la visita libera al cantiere”.
“La Fontana del Nettuno è un monumento particolare con il quale i cittadini identificano la loro città – spiega l’architetto Gisella Capponi, Direttrice ISCR di Roma – e quindi la buona conservazione del monumento diventa un elemento simbolico di una comunità ben governata. La collaborazione che si è instaurata tra diverse Istituzioni è stata la giusta risposta all’interessamento dei cittadini che avevano risposto all’appello lanciato dal Resto del Carlino e così MiBACT, Università, Comune hanno collaborato strettamente per rendere possibile l’intervento in corso che restituirà la fontana nei suoi originari valori cromatici conservandone i materiali costitutivi. Un cantiere a porte aperte è una straordinaria occasione per il visitatore di poter apprezzare da vicino la materia dell’opera d’arte, i segni lasciati dal tempo e gli interventi eseguiti in passato per arginarne il degrado. La frequentazione ravvicinata del cantiere di restauro consentirà ai visitatori di prendere coscienza dell’attenzione e della professionalità con cui i restauratori intervengono sulle superfici centimetro dopo centimetro con tecniche sempre più raffinate e scientificamente selezionate. Da non trascurare il contatto che i visitatori potranno avere con gli allievi della scuola di restauro dell’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro e dell’Università di Bologna insieme partecipi di una occasione straordinaria di formazione a cui certamente non faranno mancare capacità e passione”.