Al via in aprile il progetto del Comune di Bologna “A caccia di una seconda vita" per dare ai cani da caccia, che non riescono più a svolgere il loro compito, una seconda opportunità di vita come cani da compagnia di una nuova famiglia o cani da pet therapy.
Il cane da caccia, miglior aiuto del cacciatore, ha un ruolo da protagonista durate la battuta di caccia. La caratteristica che accomuna questi cani è la loro dolcezza, la brillantezza nello scatto motorio oltre ad un olfatto molto sviluppato.
Purtroppo, così come accade alle persone, i cani invecchiano, si ammalano o semplicemente non corrispondono più alle aspettative del padrone, divenendo non idonei alla caccia.
L'obiettivo del progetto quindi è quello di dare una seconda possibilità di vita ai cani che non riescono più a cacciare o che il proprietario cacciatore non vuole più.
Questo primo esperimento è reso possibile proprio grazie alla proposta che il Comune ha presentato alle associazioni: Federcaccia, Arcicaccia, Animal Liberation, Le terre del Branco, che hanno aderito con entusiasmo all'iniziativa in un'unica azione volta al benessere del cane da caccia.
A partire dalla nuova stagione venatoria, nel mese di aprile, al momento del rinnovo dei tesserini della caccia, ci sarà la compilazione da parte del cacciatore di una modulistica ad hoc con i dati del cane. In questo modo sarà possibile effettuare un'indagine statistica su quanti cacciatori hanno il cane a Bologna, nonché la verifica della "microchippatura" del cane stesso, strumento obbligatorio e di prevenzione dell'abbandono a tutela dell'animale. Col tesserino sarà consegnato un segnalibro con i recapiti telefonici utili nel caso di rinuncia del cane.
Federcaccia e Arcicaccia, che rappresentano complessivamente circa l'80% dei cacciatori di Bologna, contribuiranno alla divulgazione di tale progetto all'interno dell'ambiente dei cacciatori, sia con distribuzione di materiale informativo prodotto dal Comune, sia organizzando alcuni incontri tra soci ed esperti cinofili per utili consigli ai cacciatori.
Fondamentale la collaborazione delle associazioni con Animal Liberation e le Terre del Branco (che prestano la loro opera presso il Canile Municipale di Bologna) per agevolare le adozioni degli ex cani da caccia e l'avvio alla pet therapy.
A completamento del progetto si prevede la realizzazione di un libro a cura dell'editore Format – BO dal titolo “A caccia di una seconda vita”, raccolta di storie di cani, scritte in prima persona dai cittadini e dai “cacciatori” che vorranno dare il loro contributo letterario mettendosi nei panni dell'animale.