“Questo volume vuole ricordare quelle ore e quei giorni di dolore, di rabbia, di lotta civile e democratica. Suo scopo è far sì che ciascuno di noi sfogliandone le pagine ed osservando le immagini della strage tremenda rinnovi in se stesso accanto alla condanna per gli assassini e la violenza omicida del terrorismo, la richiesta di giustizia, la fede nella democrazia”: con queste parole, nell’ottobre del 1980, il Comune di Bologna accompagnava la sua iniziativa di fissare l’orrore della strage nel volume fotografico “2 agosto 1980 ore 10,25”.
Quarant’anni dopo, il Sindaco di Bologna, Virginio Merola, ha voluto che il libro fosse ristampato per metterlo a disposizione delle scuole e delle biblioteche di Bologna e della Città metropolitana, e ha voluto dedicarlo ai familiari delle vittime e in particolare a Lidia Secci, scomparsa il 24 marzo di quest’anno. La ristampa è stata realizzata grazie alla collaborazione di Edizioni Pendragon.
Una copia del libro sarà fatta avere al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che domani giovedì 30 luglio sarà a Bologna per incontrare i familiari delle vittime delle stragi di Ustica e del 2 agosto 1980.
Il volume “2 agosto 1980 ore 10,25” fu pubblicato dal Comune di Bologna due mesi dopo la strage alla stazione e si compone di 160 immagini realizzate da fotografe e fotografi che fermarono il dolore e lo strazio dal minuto successivo alla strage provando a raccontare quanto le parole non riuscivano a dire: la devastazione, le macerie, lo sgomento e lo strazio dei familiari, la reazione potente, collettiva e unita della città attraverso le manifestazioni sia spontanee che organizzate in Piazza Maggiore nei giorni immediatamente successivi al 2 agosto fino ad arrivare ai funerali delle vittime, il 6 agosto, con la storica immagine del Presidente della Repubblica Sandro Pertini accanto al Sindaco Renato Zangheri. Proprio la “democratica fermezza” e il “civile coraggio” con cui la comunità bolognese rispose alla strage, sono le motivazioni del conferimento alla città di Bologna della Medaglia d’Oro al Valor Civile, il 13 luglio del 1981.
L’intuizione dell’allora direzione dei servizi di informazioni e relazioni pubbliche del Comune di Bologna di catturare gli istanti successivi allo scoppio della bomba, oggi, quarant’anni dopo, è ancora profondamente attuale. Da qui l’iniziativa di divulgare il volume nella sua edizione originale, con la prefazione di Michelangelo Antonioni (“Di fronte a queste immagini”), un testo di Alberto Moravia (“Ma il popolo non si destabilizza”, pubblicato sul Corriere della Sera il 4 agosto 1980) e il discorso pronunciato da Renato Zangheri il 6 agosto in Piazza Maggiore (“Per la verità e per la giustizia”).
Nella ristampa del volume è presente l’introduzione del Sindaco Virginio Merola:
“Quarant’anni sono il tempo della costruzione di una vita. La mia, come quella delle cittadine e dei cittadini che in un giorno d’agosto hanno provato che cos’è tutto il male del mondo.
Ottantacinque vittime, duecento feriti, la stazione sventrata, distruzione, polvere. Immagini indelebili nella memoria.
La nostra vita si è costruita, anche, sulla strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980.
Per questo, nella ricorrenza così significativa dei quarant’anni, abbiamo deciso – grazie all’affettuosa disponibilità della casa editrice Pendragon - di ristampare questo libro fotografico che il Comune di Bologna realizzò con coraggio e lungimiranza a poche settimane dall’attentato.
Sono foto che parlano, dalla prima all’ultima. Parlano dell’orrore, dello sconcerto e del dolore. Parlano della reazione collettiva della nostra città, della solidarietà e dell’impegno dei moltissimi che si diedero da fare subito, dal minuto successivo allo scoppio della bomba.
In questo libro ci sono immagini poco conosciute, alcune sono molto forti ma rispecchiano la “soglia di accettazione” di quell’epoca: per questo motivo le riproponiamo nell’originalità dell’edizione.
Il 2020 è un anno particolare e difficile a causa della pandemia del coronavirus: nel rispetto delle misure di tutela della salute, abbiamo voluto ricordare ugualmente in modo collettivo questo anniversario.
Il 2020 è un anno importante anche per le speranze che porta con sé la chiusura dell’indagine sui mandanti della strage. Quarant’anni fa, quando questo volume è stato stampato, i familiari delle vittime non si erano naturalmente ancora riuniti nell’Associazione, ma è grazie a loro se in tutti questi anni la memoria si è sempre arricchita e mai affievolita. Ed è sempre grazie al loro impegno che il percorso dell’indagine sui mandanti ha portato all’apertura di un processo. A tutti loro vorrei dedicare questa nostra iniziativa, che andrà ad arricchire le biblioteche e le scuole di Bologna e dei Comuni della Città metropolitana. E in particolare lo vorrei dedicare a Lidia Secci, scomparsa pochi mesi fa, per il suo impegno che ha contribuito a renderci la comunità che siamo”.
Foto di Giorgio Bianchi per il Comune di Bologna.