Il 21 marzo 2015 Bologna ospiterà la manifestazione organizzata da Libera in occasione della Giornata della Memoria e dell'Impegno per ricordare le vittime innocenti di tutte le mafie.
Ad annunciarlo il fondatore di Libera, don Luigi Ciotti, in Comune a Bologna insieme al sindaco Virginio Merola, alla presidente della Provincia di Bologna, Beatrice Draghetti, e alla vicepresidente della Regione Emilia-Romagna, Simonetta Saliera.
“E' una notizia importante. Bologna è un crocevia di relazioni, di impegno e anche di ferite non rimarginate. E' importante per Bologna continuare ad essere imprima fila per continuare a contrastare la criminalità, la mafia e riaffermare i diritti civili. Che Libera abbia scelto Bologna per la propria iniziativa ci riempie d'orgoglio, ma nello stesso tempo ci conferma che dobbiamo essere determinati – commenta soddisfatto il sindaco Virginio Merola - Anche nella nostra regione continua l'infiltrazione mafiosa. Ci deve essere la consapevolezza di tutte le cittadine e i cittadini che ognuno può fare davvero la propria parte a cominciare dal contrasto alla cultura della mafiosità, del non detto, del pensare che chiamandosi fuori non si corrano rischi o la cosa non ci riguardi. Siamo determinati a combattere questa battaglia e faremo in modo che l'iniziativa del 21 marzo si svolga nel modo migliore”.
"E' la ventesima giornata della Memoria e dell'Impegno, ma noi veniamo in questa regione anche per non dimenticarci del 2 agosto 1980, per non dimenticarci di Ustica, di quel 19 di marzo dell'uccisione di Marco Biagi, per non dimenticarci che sono tutte vittime del terrorismo, delle stragi, delle mafie, della criminalità, tutti morti per la democrazia e la libertà del nostro paese. La nostra presenza porterà qui migliaia di persone da tutta Italia, ma in quella giornata in vari luoghi d'Italia Libera promuove al lettura di quei nomi - spiega don Ciotti - L'impegno deve essere 365 giorni l'anno, la giornata non deve essere un evento, ma una tappa di un percorso. Saremo insieme per non dimenticare, credendo in una società più giusta, facendo della memoria il seme di una nuova speranza poggiata sui fatti, sull'impegno sociale, civile e politico: guardare avanti e costruire un futuro diverso. Non basta commuoversi, bisogna muoversi tutti. Il 21 marzo i sogni e le speranze delle vittime delle mafie cammineranno sulle nostre gambe”.