Museo Civico Archeologico

Vaso – Nuovo Regno: inizi XVIII dinastia (1539-1292 a.C.) Il raffinato stile di vita dell’alta società egiziana si manifesta anche tramite l’amore per i trucchi, gli unguenti e i profumi, i cui contenitori raggiungono un livello qualitativo e una varietà di forme quasi insuperabili durante il Nuovo Regno. Accanto ai più semplici vasetti per cosmetici di forma tubolare, compaiono allora statuette di servitori che sorreggono un recipiente per i cosmetici generalmente troppo grande e pesante in proporzione al loro corpo. Ne è un bell’esempio questo vasetto per il khol, il liquido nero usato per contornare gli occhi, costituito da una fanciulla inginocchiata a terra che stringe tra le mani, davanti a sé, un alto tubetto dalle pareti un poco convesse. Il bastoncino che serviva per raccogliere il cosmetico e applicarlo sulle palpebre è andato perduto, così come il coperchio del vasetto, la cui esistenza in antico è testimoniata dal piccolo foro, che serviva per fissarlo sopra la mano destra della servetta. Il corpo della ragazza e del vasetto costituiscono un insieme compatto ed essenziale, che contrasta con la resa dettagliata dell’acconciatura e con la chiara definizione dei tratti nubiani del volto. Il tipo di parrucca a tre bande, le due anteriori a treccine e quella posteriore con i capelli lisci fino alla nuca, da dove, annodati, scendono in lunghe trecce, così come il gusto per l’esotismo e per l’oggetto raffinato, permettono di datare il portacosmetici agli inizi della XVIII dinastia.