ornamento personale – Nuovo Regno: XVIII-XX dinastia (1539-1075 a.C.)
La collana, costituita da vaghi configurati a melagrana e a rosetta, da perline sferiche e tubicini in corniola, ai quali si alternano tubicini e rosette in oro, ha al centro un vago ovoidale tra due occhi udjat del dio Horo affrontati, simboli di integrità. Monili di questo tipo compaiono in Egitto durante il Nuovo Regno, dopo l’importazione nel paese della pianta del melograno che va a impreziosire i giardini delle case più facoltose e i versi della poesia amorosa: “[Il melograno] parla: […] i miei chicchi sono come i suoi denti, i miei frutti sono come i suoi seni. [Sono l’albero più bello] del giardino, perché rimango in ogni stagione. Ciò che fanno, l’amata con il suo amato, [è nascosto dai] miei [rami], quando sono ebbri di vino e di mosto, profumati d’olio e d’essenze profumate. Eccetto me, tutte quante periscono, [le piante] del giardino. Io, passo dodici mesi [con la mia chioma di foglie], e rimango: quando si apre un fiore, quello di ieri è ancora su di me. Sono il primo [albero del giardino], ma sono trattato da secondo: se di nuovo si agirà così, non tacerò più per essi. [Cesserò] di nasconderli, e si vedrà l’inganno. Allora l’amata sarà punita, non [offrirà più al suo amato il] bastone adorno di loti bianchi e blu, di fiori e boccioli, e unguento e profumi costosi d’ogni tipo (dicendo): «Ecco, [il melograno] ha ragione, vieni trattiamolo gentilmente, che lasci passare tutto il giorno [sotto l’albero] che ci nasconde».” (trad. E. Bresciani). Al suo frutto, ricco di chicchi succosi, gli Egiziani associano da subito l'idea della fertilità e della rinascita, e perciò indossare una collana come questa era propiziatorio di una lunga vita, terrena o ultraterrena. Anche la scelta della corniola, simile nel colore alle tonalità arancio-rossastre della melagrana, ne rafforzava la valenza magica.
Informazioni
Provenienza:
Materiale: Corniola; oro
Dimensioni: Lunghezza: 46 cm
Numero di inventario: MCA-EGI-EG_3103
Bibliografia: Pincelli, Rosanna, Iridescenze e colori di vetri antichi (Catalogo della Mostra) a cura di R. Pincelli, C. Volpe, G. Gualandi , n. 7; Museo Civico di Bologna. Catalogo di Antichità Egizie descritte dal prof. cav. Giovanni Kminek-Szedlo, Torino, 1895, n. 3103; Pelagio Palagi artista e collezionista, Bologna, 1976, p. 390, n. 521; Il senso dell’arte nell’antico Egitto, Milano, 1990, pp. 240-241, n. 194.