Vaso – Nuovo Regno: XVIII dinastia (1539-1292 a.C.)
Il vaso imita nella forma un’anfora cananea in terracotta, un tipo di contenitore usato in tutto il Mediterraneo Orientale per trasportare soprattutto l’olio e il vino, ma anche l’incenso e la resina di terebinto, una pianta spontanea mediterranea dalla quale si ricava anche un ottimo legno. Anfore cananee sono attestate in Egitto per importazione dal Levante sin dal Medio Regno, mentre iniziano a essere prodotte localmente solo nel Nuovo Regno (1539-1075 a.C.). Il fondo a punta di questi vasi rendeva necessario un sostegno in legno o in terracotta “a rocchetto” per mantenerle stabili e in posizione comoda all’uso, che negli esemplari di imitazione in pietra può formare un tutt’uno col corpo del vaso, come in questo caso. Modellato a parte è invece il tappo a disco per sigillarne il contenuto. Il rinvenimento di anfore in alabastro simili in tombe tebane risalenti alla prima metà della XVIII dinastia (1539-1292 a.C.) permette una datazione piuttosto precisa di questa tipologia vascolare e ne limita l’uso ai più alti ranghi della società egiziana del tempo.
Informazioni
Provenienza:
Materiale: Alabastro
Dimensioni: Altezza: 37 cm - Larghezza massima: 25 cm
Numero di inventario: MCA-EGI-EG_3187
Bibliografia: Museo Civico di Bologna. Catalogo di Antichità Egizie descritte dal prof. cav. Giovanni Kminek-Szedlo, Torino, 1895, n. 3187.