Museo Civico Archeologico

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elemento architettonico – Nuovo Regno: XIX dinastia, regno di Sety I (1290-1279 a.C.) Il rilievo, frammentario e spezzato in tre parti combacianti, proviene dalla tomba menfita di Hormin, un funzionario di alto rango vissuto al tempo del faraone Sety I (1290-1279 a.C.) e ben noto grazie a vari altri monumenti. La scena descrive il momento più significativo della psicostasia, cerimonia durante la quale il defunto pesa il suo cuore su una bilancia a doppio piatto per misurare la propria bontà di condotta in vita e la conseguente possibilità di sopravvivenza eterna nel regno di Osiri, dio dell’oltretomba: Hormin, raffigurato con il cuore in mano a fianco del dio Anubi e della bilancia, aspetta di conoscere dal dio Osiri in trono quale destino lo attenda dopo la morte. Il dio Thot, sotto sembianze di babbuino e con la tavoletta da scriba in mano, è pronto a registrare il verdetto del tribunale divino.
Informazioni
Provenienza:
Materiale: Calcare, incisione a incavo
Dimensioni: Altezza: 111 cm - Larghezza: 87 cm
Numero di inventario: MCA-EGI-EG_1944
Bibliografia: Museo Civico di Bologna. Catalogo di Antichità Egizie descritte dal prof. cav. Giovanni Kminek-Szedlo, Torino, 1895, n. 1944; Curto, Silvio, L’Egitto antico nelle collezioni dell’Italia settentrionale, Bologna, 1961, n. 140; Il senso dell’arte nell’antico Egitto, Milano, 1990, n. 77; Morigi Govi, Cristiana, La collezione egiziana, Milano, 1994, p. 42; Pernigotti, Sergio, Il rilievo di Hormin nel Museo Civico Archeologico di Bologna, in: L’impero ramesside. Convegno internazionale in onore di Sergio Donadoni, Roma, 1997, pp. 143-150; Pernigotti, Sergio, Materiali per il dossier di Hormin, in: OCNUS, Bologna, 2001-2002, 9-10, p.155.