elemento architettonico – Nuovo Regno: XVIII dinastia, regno di Tutankhamon (1332-1323 a.C.)
Il rilievo, vero capolavoro dell’arte post-amarniana, decorava in origine una delle tre cappelle di culto annesse alla tomba menfita del generale Horemheb ed è costituito da due frammenti parietali combacianti. Il protagonista indiscusso delle quattro scene, scolpite a bassorilievo e disposte su quattro registri orizzontali, è Horemheb. È probabile che la scena in alto, di cui sopravvive solo la parte inferiore, contenesse l’omaggio di Horemheb alle divinità funerarie. Nei due registri centrali, meglio conservati, Horemheb è colto in momenti diversi: seduto davanti al pasto funebre nell'atto di ricevere l’offerta dalla propria stessa immagine; in piedi mentre governa alcuni buoi che calpestano un mucchio di spighe di cereale per separare i chicchi dalla crusca; in piedi dietro un aratro trainato da due buoi. In basso, Horemheb è nuovamente seduto davanti a una tavola stracolma di offerte e riceve in dono alcuni mannelli di lino da parte di tre contadini. Queste scene, ispirate al capitolo 110 del Libro dei Morti, ci mostrano Horemheb al lavoro nei campi dell'oltretomba per garantirsi la sopravvivenza eterna. Il serpente ureo, simbolo di regalità, che orna la sua fronte, fu scalpellato in un secondo momento, solo quando Horemheb divenne faraone d’Egitto (1319-1323 a.C.), alla fine della XVIII dinastia.
Informazioni
Provenienza:
Materiale: Calcare dipinto, incisione a bassorilievo
Dimensioni: Altezza: 73 cm - Larghezza: 116 cm
Numero di inventario: MCA-EGI-EG_1885
Bibliografia: Nizzoli, Giuseppe, Catalogo Dettagliato della Raccolta di Antichità Egizie..., Alessandria d’Egitto, 1827, art. VII, n. 2; Museo Civico di Bologna. Catalogo di Antichità Egizie descritte dal prof. cav. Giovanni Kminek-Szedlo, Torino, 1895, n. 1885; Martin, Geoffrey Thorndike, The Memphite Tomb of Horemheb Commander-in-Chief of Tut’ankhamun. I. The reliefs, Inscriptions, and Commentary , London , 1898, I, n. 117; Il senso dell’arte nell’antico Egitto, Milano, 1990, n. 62; Morigi Govi, Cristiana, La collezione egiziana, Milano, 1994, p. 31.