Museo Civico Archeologico

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statua – Nuovo Regno: XVIII dinastia, regno di Amenhotep III (1390-1353 a.C.) Sekhmet, il cui nome significa “la potente”, era considerata dagli Egiziani una divinità temibile perchè capace di portare distruzione e pestilenza tra gli uomini così come aveva fatto nell’età del mito per difendere il dio sole Ra dai suoi nemici. Allo scopo di garantirsene la benevolenza in ogni giorno dell’anno, il faraone Amenhotep III (1390-1353 a.C.) fece realizzare due serie di 360 statue che la raffiguravano sotto le consuete sembianze di donna dalla testa di leonessa. Gran parte di queste sculture furono collocate a Karnak nel tempio di Mut, la dea tebana che poteva assumere le funzioni di Sekhmet; molte altre arricchirono il tempio funerario del sovrano sulla sponda occidentale del Nilo e, in minor numero, furono distribuite per la città di Tebe. Quasi tutte le collezioni di antichità egiziane ne posseggono almeno un esemplare, intero o frammentario. Il Museo di Bologna, che non fa eccezione, conserva un busto di Sekhmet, la cui testa leonina si unisce naturalmente al corpo grazie alla parrucca suddivisa in tre bande di capelli, una posteriore e due ai lati del muso sotto la criniera. Il punto di rottura della statua, poco al di sotto del seno, non permette di stabilire se la dea fosse seduta oppure in piedi. In assenza di attributi di divinità sul capo della leonessa, l’unico elemento decorativo da segnalare è un largo collare del tipo usekh, costituito da numerose fila di pendenti sovrapposte.
Informazioni
Provenienza:
Materiale: Diorite
Dimensioni: Altezza: 59 cm - Larghezza: 33 cm
Numero di inventario: MCA-EGI-EG_0293
Bibliografia: Museo Civico di Bologna. Catalogo di Antichità Egizie descritte dal prof. cav. Giovanni Kminek-Szedlo, Torino, 1895, n. 293; Curto, Silvio, L’Egitto antico nelle collezioni dell’Italia settentrionale, Bologna, 1961, n. 285; Moss, R., Topographical Bibliography, II, Theban Temples, Oxford, 1972, II, p. 263; Pernigotti, Sergio, La statuaria egiziana nel Museo Civico Archeologico di Bologna, Bologna, 1980, p. 41, n. 11, tav. XLVIII; Il senso dell’arte nell’antico Egitto, Milano, 1990, p. 108, n. 56; Morigi Govi, Cristiana, La collezione egiziana, Milano, 1994, p. 70.